Home Alunni Occupazioni, è boom: a Roma triplicate in pochi giorni

Occupazioni, è boom: a Roma triplicate in pochi giorni

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In pochi giorni, si sono triplicate: sono le occupazioni degli istituti scolastici superiori di Roma e Provincia, passate da una quindicina a quasi 50.

A fare il punto della situazione, in vista dello sciopero generale del 12 dicembre, indetto da Cgil e Uil, per contestare le politiche del governo in tema di scuola e di Jobs Act, è stata l’Ansa.

Solo lunedì 1° dicembre si sono aggiunti altri sei istituti: “il liceo classico Virgilio al centro storico, il liceo scientifico Cavour nel rione Esquilino ed in periferia il liceo scientifico Amaldi, l’istituto tecnico Salvemini, il tecnico industriale Von Neumann, l’alberghiero Amerigo Vespucci e un professionale a Frascati. Nel centro storico oltre al Virgilio e al Cavour, già dalla scorsa settimana gli studenti hanno occupato il liceo Righi a due passi da Villa Borghese”.

 

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“La scelta di un tipo di forma di mobilitazione radicale – hanno spiegato in una nota gli studenti del liceo Virgilio della capitale – non è stata frutto della decisione di una minoranza ristretta, violenta e prevaricatrice ma della volontà della maggior parte della componente studentesca, emersa da un confronto di settimane, avvenuto in maniera larga e trasversale, dove non si è verificata alcuna forma di dissenso. Riteniamo che l’occupazione sia l’unico metodo per rifiutare il pensiero dell’assimilazione passiva ed allenarci al pensiero della decostruzione attiva e consapevole dei ruoli, per sperimentare attivamente il reale potenziale del ribaltamento degli equilibri di forza pur nel nostro piccolo, per intraprendere un percorso che speriamo possa causare degli effetti a lungo termine ma pronti ad ‘accontentarci’ anche solo di un’oasi dove vivere al di fuori delle logiche aziendali di una scuola che ha abdicato al proprio ruolo”.

Ancora una volta gli studenti sembrano determinati a condurre le loro battaglie. Viene da chiedersi, quindi, se il Governo riuscirà a mantenere l’insolita promessa, esternata dal sottosegretario Davide Faraone, di voler incontrare i promotori delle protesta direttamente nelle scuole, a patto che si tratti di iniziative costruttive.

 

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