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Ora i vecchi cellulari diventano impianti fotovoltaici nelle scuole

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Trasformare i cellulari d buttare in efficienti impianti fotovoltaici da installare nelle scuole italiane. E’ quanto si prone di realizzare Vodafone insieme ad Enel e Legambiente attraverso l’iniziativa “Il tuo telefono ha ancora tanta energia“.
L’idea rientra della seconda edizione della campagna MyFuture, il progetto di Vodafone Italia che raccoglie le iniziative per un business responsabile e a tutela dell’ambiente.
L’intenzione è quella di dotare di impianti fotovoltaici una scuola per ogni Regione d’Italia permettendo il risparmio di circa cinque tonnellate di anidride carbonica l’anno: nello stesso periodo gli impianti fotovoltaici che saranno installati nelle scuole produrranno infatti mediamente oltre 7mila kilowattora. La raccolta dei telefoni usati sarà comunque possibile in ogni negozio Vodafone One di tutta Italia. A supporto dell’iniziativa Vodafone ha anche ideato Ecoricarica, un nuovo taglio di ricarica da 60 euro. Per ogni ricarica acquistata il cliente riceve effettivamente 60 euro di traffico telefonico, mentre Vodafone devolverà un euro per sostenere la campagna MyFuture.
In occasione del lancio della campagna, la compagnia telefonica ha anche inaugurato a Milano, in corso Garibaldi, uno “spazio responsabile” dove, dall’1 all’11 aprile, è possibile smaltire i vecchi cellulari ed assistere a una serie di workshop sui temi dell’energia rinnovabile, fotovoltaico e riciclo di telefoni cellulari.
Nello scorso anno la prima edizione della campagna ha toccato in un tour itinerante: furono coinvolti oltre 700 negozi Vodafone in dieci città italiane, permettendo di raccogliere oltre 20mila telefoni cellulari. Il ricavato dalla loro rigenerazione, unito al contributo di Vodafone, ha permesso di finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici forniti da Enel.si in sei scuole, individuate con l’ausilio di Legambiente, a Palermo, Agrigento, Grosseto, Pesaro, Comacchio e La Spezia. Quest’anno si cerca di fare il bis regalando l’impianto ad un istituto per ogni Regione.