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Orali concorso DS: possibili incognite tecnofobiche

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Nel bando del concorso per esami e titoli per il reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e per gli istituti educativi, al comma due dell’articolo 10 si dice che “La prova orale consiste in un colloquio interdisciplinare sulle materie indicate nel presente bando in relazione alle tematiche di cui all’art. 8 e accerta la preparazione professionale del candidato anche con eventuali riferimenti ai contenuti degli elaborati scritti. La prova orale accerta, altresì, la capacità di conversazione su tematiche educative nella lingua straniera prescelta dal candidato. Superano la prova orale coloro che ottengono un punteggio non inferiore a 21/30”.

 
Successivamente, l’articolo 10 fa riferimento all’articolo 8 (prova preselettiva) che al comma 2 dice “La prova è diretta all’accertamento del possesso delle conoscenze di base per l’espletamento della funzione dirigenziale in relazione alle aree tematiche sottoelencate, ivi comprese quelle sull’uso, a livello avanzato, delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse, nonché sull’uso di una lingua straniera, a livello B1 del quadro comune europeo di riferimento, prescelta dal candidato tra francese, inglese, tedesco e spagnolo.
Da quanto detto il candidato Ds deve dimostrare, nella prova orale, un livello avanzato di competenze sulle apparecchiature e sulle applicazioni informatiche più diffuse. Il termine “livello avanzato“ potrebbe nascondere alcune insidie di competenza informatica, con possibili incognite tecnofobiche.
Facendo la premessa che le tecnologie informatiche contribuiscono in maniera determinante a promuovere lo sviluppo della conoscenza e del sapere, non soltanto in ambito lavorativo ma anche nella nostra vita quotidiana, dobbiamo essere sempre più portati a utilizzare il computer per svolgere compiti e servizi di un certo livello qualitativo.
La tecnofobia, relativa a livelli avanzati di competenza informatica, potrebbe essere definita come una paura, più che giustificata, della innovazione tecnologica, coincidente nella scuola con la paura dell’uso consapevole e avanzato del computer e dei suoi algoritmi. Generalmente, gli insegnanti tecnofobici rifiutano a priori le tecnologie moderne e sono soliti giustificare il loro modo di agire e pensare, dicendo che la dipendenza dalle tecnologie innovative può essere pregiudiziale per il docente, sia da un punto di vista organizzativo, sia da un punto di vista puramente didattico.
L’esistenza della tecnofobia, quindi, è un fattore utile per giustificare la presenza di analfabeti tecnologici, in altre parole per giustificare persone incapaci di usare un computer o un qualsiasi sistema automatico. Nel caso del concorso per dirigenti scolastici si richiede un “ livello avanzato “ delle competenze informatiche, e non una semplice dimostrazione di alfabetizzazione informatica. Quindi, si richiede, ad esempio, una formazione professionale avanzata dell’office automation, ovvero una formazione approfondita su programmi che consentano di semplificare il quotidiano lavoro d’ufficio mediante il corretto utilizzo del computer (es. ms word per compilare documenti testuali, o ms excel per realizzare calcoli in formato tabellare. La speranza per i candidati Ds è quella, che il “livello avanzato“ delle competenze informatiche non contribuisca ad un’ulteriore forte selezione nelle prove orali.