Home Archivio storico 1998-2013 Esami di Stato Passare il compito non è più onorevole

Passare il compito non è più onorevole

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Consentire di farsi sciacallare, di cedere cioè alle richieste del compagno di avere la copia del compito, non è più gradito dal 60% degli studenti, intervistati da Skuola.net, che dovranno affrontare il prossimo esame di stato.
Solo il 40% è disposto a passere il compito ai compagni in difficoltà, mentre non sappiamo quanti potrebbero essere i candidati disposti a passare un compito tutto sbagliato per aggravare la posizione del collega. Quest’ultima ipotesi è bene che sia presa in considerazione da chi magari si culla o spera di avere dalla sua parte l’appoggio del compagno più bravo che però all’ultimo momento può ben rivelarsi un iscariota. E’ potuto succedere tanto tradimento? E’ sucesso, è successo!
Sembra tuttavia che nell’era della crisi e dello spread, la tendenza a fare copiare sembra essersi ribaltata e a nulla vale l’ignominia dell’infame anche perché si dovrebbe avere sempre presente la favola della formica e della cicala: chi ha studiato, rifiutando magari di uscire e divertirsi, raccoglie e chi ha preferito gozzovigliare, come la cicala, è giusto che subisca.
Il 28% degli studenti ha infatti affermato che non ha nessuna intenzione di passare il proprio compito e circa altrettanti sono indecisi se farlo o meno, per un totale quindi di oltre il 50%. 
Durante l’anno scolastico tuttavia la percentuale di scicallati calerebbe drasticamente al 10%: il rischio corso viene considerato minimo e quindi i ragazzi più preparati non si fanno problemi a far copiare gli studenti in difficoltà. 
Agli esami di stato però le cose cambiano: la paura di essere scoperti ed esclusi dall’esame, mista alla tensione legata al momento, sono i fattori che influenzano la drastica decisione dei maturandi. In ogni caso sembra proprio che quasi il 90% degli intervistati da Skuola.net ha dichiarato che sta pensando come copiare. Molti di questi, circa uno su tre, si aspettano di ricevere un aiuto da parte dei compagni. 
Quasi la metà degli intervistati, invece, ricorrerà ai vecchi metodi: ‘pizzini’, annotazioni sul dizionario, temari, supporto da casa e via dicendo. La tecnologia infatti non ha ancora sostituito del tutto i classici stratagemmi.