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Pensioni alle casalinghe

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Ritengo che le casalinghe siano considerate ingiustamente non produttive dal punto di vista economico, dato che se non ci fossero le mamme come farebbero molte famiglie a conciliare i vari impegni? Chi andrebbe a prendere i bimbi a scuola visto che gli orari non si conciliano mai con quelli degli uffici? La realtà è che fanno risparmiare parecchi soldi allo Stato, senza contare il fatto che c’è moltissimo lavoro in Italia che viene fatto da quelle che vengono definite casalinghe ma in realtà non lo sono affatto perché aiutano il marito nella piccola azienda di famiglia. Ci troviamo così di fronte a occupazioni sommerse proprio in un Paese che ufficialmente ha il più alto tasso di casalinghe.
Sarebbe auspicabile tutelare il lavoro reale rispetto al non lavoro percepito con un’ipotesi pensionistica, richiedendo ad esempio che nell’età della pensione di ogni lavoratrice sia riconosciuto uno sconto per ogni figlio avuto, ma anche un reddito minimo per quelle che non hanno un impiego. Questo sarebbe un segno di civiltà, tenuto conto che oggi per la casalinga non ci sono stipendi e neppure bonus.