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Pensioni, Giuliani: rispetto al 1980 oggi via 20 anni dopo e con assegni tagliati del 30%

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“L’Inps ci ha detto che nel 1980 si andava in pensione attorno ai 50 anni. Ma non ha ricordato un aspetto fondamentale: si percepiva un assegno vicino all’ultimo stipendio”.

A dirlo è stato il nostro direttore, Alessandro Giuliani, intervenendo il 31 ottobre in diretta a Open Day, trasmissione di Radio Cusano Campus, commentando i dati Inps su oltre mezzo milione di pensionati da quell’anno.

“Sono passati 36 anni, ma sembrano due secoli – ha aggiunto Giuliani – perché oggi, a seguito delle riforme pensionistiche, si va in pensione con 42 anni di contributi, a prescindere dall’età, oppure a 67 anni e mezzo. Ma, con il passaggio dal sistema retributivo a contributivo, si percepisce una mensilità che è di circa il 30% in meno rispetto a quella del 1980. E nel tempo la percentuale di taglio è destinata ad aumentare. Ci troviamo dunque dinanzi ad una doppia penalizzazione”.

“Certo, di buono – ha ancora detto il direttore – c’è che, sempre rispetto al 1980, nel 2016 l’aspettativa di vita si è alzata e pure di molto, anche se gli ultimissimi dati Istat sono stati in leggera controtendenza. Solo che per i futuri pensionati una cosa è certa: il tenore di vita che vivranno nella terza età non sarà affatto elevato”.

 

 

Durante la trasmissione, si è anche parlato di verifiche degli edifici scolastici a seguito del terremoto del 30 ottobre (“molti presidi a Roma non hanno potuto fare le verifiche chieste dal Comune e l’Anp si è lamentata perché è un compito dell’amministrazione, non dei dirigenti”), dei finanziamenti in arrivo per le scuole paritarie (”anche per il sostegno, quindi si presume che arriveranno anche in questi istituti docenti di sostegno o Assistenti educativi culturali”) e della prossima Legge di Stabilità, che dovrebbe portare 25mila cattedre dall’organico di fatto a quello di diritto, permettendo quindi il loro utilizzo sia per le prossime immissioni in ruolo sia per i diversi docenti già assunti a tempo indeterminato che tenteranno di trasferirsi o di effettuare assegnazione provvisoria da Nord a Sud.