Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Per Bertinotti la riforma della scuola è da abrogare

Per Bertinotti la riforma della scuola è da abrogare

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“La riforma della scuola andrebbe abrogata semplicemente perché con la sua attuazione a decidere sul futuro scolastico non saranno più gli studenti o i loro genitori ma i bilanci familiari: non si tratta di un’opinione personale, ma di una condizione che emergerebbe benissimo se si attuasse una semplice indagine o inchiesta che coinvolga gli attori reali del mondo della scuola”. L’auspicio, espresso il 3 ottobre nel corso di un incontro con gli studenti svoltosi presso l’Università degli Studi di Salerno, è di Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione Comunista e candidato alle primarie del centro sinistra. Secondo Bertinotti realizzare un’approfondita riforma scolastica comporta per forza di cose un notevole coinvolgimento di parti e di pareri che non può essere “risolto” in breve tempo.
Il segretario di Rifondazione ha promesso che cercherà di allargare il suo pensiero a tutta l’area del centro-sinistra, senza però spingere sull’acceleratore per trovare un immediata soluzione alternativa. “Io propendo – ha sottolineato il leader dei Rifondazione rivolgendosi agli studenti – affinché l’Unione si limiti ad abrogare senza però commettere l’errore di avere la fretta di legiferare un corpo organico di leggi sulla scuola in un breve periodo”.
Ma Bertinotti non si è soffermato ad auspicare un naufragio della riforma scolastica voluta dall’attuale ministro dell’Istruzione, ma anche a fare proposte per iniziare un nuovo percorso scolastico. “Prima di legiferare o di fare una bozza di riforma ciò che serve – ha detto alla platea – è necessaria un’inchiesta sullo stato reale della scuola”. Il segretario di Rifondazione ha, infatti, ammesso che la sua idea di organizzare la scuola, qualora l’attuale opposizione dovesse vincere le elezioni politiche del prossimo anno, non è condivisa da tutti gli alleati politici: “La coalizione dell’unione, a proposito della strada da prendere, una volta sconfitta la riforma Moratti, ha in merito opinioni diverse”. Su una cosa però ha fatto capire che ci sarà compattezza: “c’è voglia di ricostruire: e probabilmente un’inchiesta, che approfondisca lo stato della scuola, dando, in questo, un ruolo di primo piano a docenti, ricercatori, studenti, chiarirebbe le idee a tutti”.