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Per vincere il caro scuola non rimane che alzare la media promozione

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L’inflazione galoppa e l’aumento generalizzato dei prezzi sembra ormai senza freni: le famiglie italiane al ritorno dalle vacanze sono attese da un esborso ulteriore di ulteriori 600 euro. Nella lista degli aumenti, rilevati da Adusbef e Federconsumatori, spiccano i riscaldamenti ed i generi alimentari. Ma anche la scuola inciderà negativamente sul budget casalingo: rispetto allo scorso anno libri e materiale scolastico subiranno un aumento medio per nucleo familiare pari a circa 60 euro. Nulla di nuovo comunque: quello degli aumenti settembrini è un “copione”, seppure di dimensioni ridotte, cui siamo ormai abituati. Per gli italiani il balzello degli aumenti fa parte dei luoghi comuni estivi (come i giorni da bollino rosso o le città deserte) annunciati prima dai media e poi dalla realtà.
Gli aumenti comunque esistono eccome. Secondo un’indagine di Altroconsumo quasi la metà delle classi non ha rispettato il tetto di spesa per i libri scolastici che il ministero dell’Istruzione ha deciso di adottare per il prossimo anno. Dati in parte confermati anche dal Ministero, secondo cui due scuole su dieci alle superiori e tre, sempre su dieci, alle medie avrebbero superato le indicazioni emesse in primavera da viale Trastevere. Per gli studenti che fanno parte di queste classi l’aumento sarà così ben superiore ai 60 euro di media nazionale.
Per la prima volta le stesse scuole daranno l’opportunità ad alcuni di loro di alleggerire l’ennesimo salasso per il portafoglio familiare: saranno, in particolare, quelli del liceo classico “Ennio Quirino Visconti” di Roma e a dello scientifico “Albert Einstein” di Milano, i cui Consigli d’Istituto hanno deciso di stanziare una quota dei fondi scolastici agli allievi che già da quest’anno sono stati promossi con almeno la media dell’otto.
La decisione di premiare il merito a livello di singolo istituto ha una doppia origine. La prima è quella di assicurarsi gli studenti più bravi, che all’atto dell’iscrizione saranno sicuramente attratti dalla possibilità di ricevere dei bonus, in vista soprattutto del nuovo sistema di valutazione degli istituti che l’attuale Ministero ha intenzione di avviare. Tra le priorità di viale Trastevere c’è infatti quella di migliorare le competenze degli studenti (stiamo sempre scivolando tra gli ultimi posti dell’area Ocse) attraverso un metodo super partes che in qualche modo verifichi la preparazione raggiunta da studenti e docenti.
Il secondo motivo per cui gli istituti sono in qualche modo motivati a riservare una parte del loro budget per premiare i loro allievi più diligenti deriva dalla recente manovra finanziaria che taglierà le scuole con meno studenti: è chiaro che quelle più abili a mantenere alto il tetto delle iscrizioni si assicureranno anche il mantenimento degli attuali fondi ed organici. E in tempi di “magra” come questi non è davvero un obiettivo da buttare.
Ma in cosa consistono i bonus al momento elargibili agli studenti migliori? Stiamo parlando di cifre poco più che simboliche, ma che per uno studente possono avere un valore non indifferente. Anche a livello di contributo, come già detto, familiare. Al Visconti i 50 studenti tra quarto ginnasio e il secondo liceo che quest’anno sono stati promossi con la media dall’otto in su riceveranno un buono da 90 euro da spendere (in libri, cd e dvd) nelle librerie ‘Feltrinelli’.
“Occorre sostenere questi ragazzi nel loro sforzo di andare controcorrente e dare loro un segnale forte del sostegno degli adulti e della scuola: non bisogna infatti dimenticare che questi ragazzi saranno la futura classe dirigente del Paese”, ha detto Rosario Salamone, dirigente scolastico del più antico liceo capitolino e anche d’Italia (vi hanno studiato personaggi importanti come Pio XII, Enrico Fermi, Giulio Andreotti, Carlo Lizzani e Franco Modigliani).
All’Einstein di Milano va ancora meglio: agli allievi più meritevoli (i promossi sempre con la media non inferiore ad otto, ma anche i diplomati con almeno 90/100) è stato assegnato un bonus più alto, ben 200 euro da spendere non solo in librerie, ma anche per l’acquisto di biglietti teatrali o per l’iscrizione a corsi sportivi, musicali o di lingue.
La linea intrapresa dalle scuole è quella, del resto, indicata negli ultimi tempi dallo stesso Ministero che dallo scorso anno ha deciso di far avere ai neo-studenti diplomati con la lode un importante incentivo: una borsa di studio di mille euro da spendere in libri e strumenti didattici utili alla loro formazione post-diploma. E il nuovo ministro Gelmini, che dal suo insediamento a viale Trastevere si è sempre dichiarato sostenitore del merito e delle competenze da migliorare ad ogni costo, ha confermato il provvedimento. Di cui a settembre beneficeranno ben 4 mila diplomati (quasi mille in più rispetto al 2007).
Del resto gli utenti della scuola non hanno mota scelta: non possono certo seguire i consigli del Codacons che nel caso il Governo non riesca a calmierare i prezzi miniaccia di “dare battaglia realizzando già a settembre, con le associazioni di intesa consumatori, un maxi sciopero della spesa”. Di scioperi purtroppo la scuola sembra destinata a viverne già altri: quello per il caro libri sarebbe veramente troppo. Meglio allora, per chi può, rimboccarsi le maniche e tentare di alzare la media.