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Piano programmatico: via libera della Commissione Cultura

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E’ di nuovo scontro fra maggioranza e opposizione sul Piano Programmatico.

Le numerose “condizioni” che accompagnavano il parere favorevole approvato dalla Commissione Cultura nel corso della seduta del 27 novembre (dopo il parere espresso un paio di giorni prima dalla Commissione Bilancio, su cui ci siamo soffermati in un altro articolo) non sono bastate per strappare alla minoranza un voto favorevole o quanto meno una astensione.
PD e Italia dei Valori hanno presentato un parere alternativo motivandolo soprattutto con il fatto che le condizioni e le osservazioni contenute nella proposta di parere della maggioranza non sono compatibili con i vincoli di risparmio previsti dalla legge 133.

L’Udc, al contrario, pur esprimendo forti preoccupazioni per il modo in cui potranno essere redatti i regolamenti di attuazione, ha mostrato di apprezzare lo sforzo compiuto dalla maggioranza di tenere conto delle indicazioni formulate nel corso dei lavori.

Fra le condizioni inserite nel parere, la più importante è forse quella di introdurre il maestro unico a 24 ore, solo come uno dei modelli possibili; particolarmente significativa poi è la proposta di prorogare i termini per le iscrizioni in modo da dare tempo alle famiglie di orientarsi nelle scelte.
“E’ un passo in avanti – commenta Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola – perché il testo accoglie parte delle richieste da noi avanzate. Il testo uscito dalla Camera, in sostanza, indica al ministro di garantire l’attuale modello nella scuola dell’infanzia: un’offerta di 24, 27, 30 e 40 ore nella scuola primaria. Nella scuola secondaria di primo grado, le classi con tempo prolungato sono garantite fino a 40 ore sulla base della richiesta effettiva delle famiglie e delle condizioni di funzionalità”.
E anche lo Snals mostra di apprezzare: “Siamo abbastanza soddisfatti– commenta il segretario nazionale Marco Paolo Nigi – perché le modifiche apportate vanno nel senso auspicato: in particolare, apprezziamo l’orientamento del Parlamento a ridimensionare in termini quantitativi e qualitativi l’introduzione del maestro unico, privilegiando, al contrario, l’idea di un docente prevalente, l’estensione del tempo pieno e la tutela del tempo prolungato”.
Secondo Rino Di Meglio della Gilda degli Insegnanti si tratta di “soluzioni ragionevoli che mostrano di aver capito la grande protesta della Scuola del 30 ottobre e di averne colto le ragioni”.
Soddisfatto anche Francesco Scrima: “nella bozza di parere … sono recepite, seppure in parte, le ‘osservazioni’ formulate dalla CISL Scuola”, mentre per Flc-Cgil”se non si ritirano gli 8 miliardi di tagli, ogni modifica, se pur positiva, al disegno di destrutturazione del sistema pubblico di istruzione risulterà vana”.
Adesso si aspetta ancora il parere delle Commissioni del Senato, anche se ormai la partita può dirsi virtualmente conclusa.
Sarà comunque interessante verificare in che misura il Governo, nell’approvare il testo definitivo del Piano, terrà effettivamente conto delle indicazioni della Commissione Cultura.