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Portfolio: critici Uil e Gilda sulla nota del Ministro

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Sulla questione del portfolio Gilda degli Insegnanti e Uil-Scuola decidono di uscire dal coro e fanno rilevare le proprie perplessità rispetto alla nota del Ministro Fioroni.
Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, la circolare “appare a valutazioni ormai effettuate, un segnale molto modesto di cambiamento rispetto alle pesanti forzature effettuate in precedenza dal Ministero”.
La Gilda fa rilevare in particolare che, non essendosi conclusa la trattativa sul tutor, ogni questione connessa non può che considerarsi sospesa.
“Su questa materia – conclude Di Meglio – chiediamo al Ministro di uscire da qualsiasi ambiguità e mettere semplicemente la parola fine”.
Altrettanto critica è Uil-Scuola secondo la quale “ci sono due cose che non vanno, nel metodo e nel merito”.
“Sul metodo – mette in chiaro Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola – su una materia che ha creato tanti problemi e tante polemiche sarebbe stato opportuno un confronto preventivo con il sindacato. Avremmo potuto rappresentare le difficoltà ma anche i suggerimenti che gli insegnanti ci segnalano sulla materia”.
Ma soprattutto Di Menna punta il dito sull’avvertimento che la circolare rivolge alle scuole e ai docenti di “gestire con cautela i dati da inserire nel portfolio”.
“Non sono gli insegnanti che debbono stare attenti – replica il segretario di Uil-Scuola – non si può scaricare sulle scuole competenze che riguardano altri. Il ministero deve fare un regolamento e mandarlo alle scuole”.
E per finire, una mezza bocciatura politica complessiva: “Questo provvedimento non ha le caratteristiche degli interventi sulla scuola auspicati dalla Uil Scuola: non è chiaro, né concreto perché lascia incertezza sulla materia”.
Intanto Cgil-Flc e Cisl-Scuola confermano i loro giudizi sostanzialmente positivi sulla circolare del Ministro mentre già si segnalano situazioni di scuole dove i documenti sono stati compilati con la modulistica prevista dalla CM 84 e già consegnati a famiglie che protestano e minacciano ricorsi.