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Precari, Fedeli: non ci dimentichiamo di chi sta in graduatoria

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Il Miur ha intenzione di continuare ad assumere in ruolo anche nel 2017 i tanti docenti vincitori di concorso e i circa 40mila docenti precari rimasti nelle GaE.

La rassicurazione è giunta dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, nel corso della trasmissione “La radio ne parla” su Radio1, andata in onda il 26 gennaio.

Parlando di immissione in ruolo dei docenti, il responsabile del Miur ha detto che “quest’anno dovremo affrontare concretamente le graduatorie” di insegnanti “che sono rimaste ancora in vigore. Affronteremo” questo tema “con serietà, una volta che abbiamo tutta la tematica sugli organici e sappiamo come costruire. Mi auguro di avere tutti gli strumenti, e li ricercherò, per verificare e superare alcuni elementi di discriminazione tra le aree di concorso che sono state fatte”.

 

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Fedeli, quindi, non ha fatto riferimento al tipo di graduatorie. Di sicuro, come abbiamo detto, a quelle di merito e ad esaurimento. È probabile anche che la “sistemazione” riguardi pure decine di migliaia di docenti precari abilitati già inseriti in seconda fascia d’istituto. Anche perchè ci sono diverse classi di concorso sprovviste di candidati presenti nelle Gae e nelle Graduatorie di merito dei vincitori di concorso.

Al cronista, che chiedeva spiegazioni sul perché la stabilizzazione dei docenti non fosse presente negli otto decreti legislativi, approvati dal CdM lo scorso 14 gennaio, Fedeli ha risposto che, non è entrato nelle deleghe della legge 107, in cui si affronta il reclutamento, perché queste ultime “guardano più all’innovazione di contenuto e di struttura della Buona scuola”.

A ben vedere, tuttavia, la delega sul nuovo reclutamento parla anche di una fase transitoria, prima dell’avvio delle nuove regole, introdotta proprio a tutela dei docenti precari.

“E’ importante che docenti, personale Ata e dirigenti – siano assolutamente considerati nella società come una delle professioni più importanti, per cui un sostegno economico, oltre che formativo, deve essere fatto”, ha concluso il ministro.

 

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