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Prof picchiata da una madre, in arrivo interrogazione a Valditara. La docente: “Inaccettabile non sentirsi sicuri a scuola”

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Il fatto relativo alla docente di inglese aggredita dalla mamma di un’alunna all’interno dei locali del liceo classico Plinio Seniore di Castellamare di Stabia sta facendo discutere non poco. La vicenda, commentata anche dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e rimbalzata sulle principali testate nazionali, non si chiuderà qui.

Come riporta Ansa il deputato di Alleanza Verdi – Sinistra Francesco Emilio Borrelli si è recato con una delegazione di insegnanti composta da Elena Marini e Ida Somma e con la responsabile di Europa Verde Marilena Schiano Lo Moriello a Castellammare in visita all’insegnante, Lucia Celotto.

Docente in balìa degli aggressori

Il deputato ha condannato il modus operandi della scuola, che sembra aver lasciato sola la docente in balìa della violenza di un genitore. “La scuola dovrebbe essere il luogo più sicuro per tutti. Alunni, famiglie e lavoratori. Non è accettabile che una docente resti vittima di un vero e proprio raid restando da sola in balìa dei suoi aggressori senza che nessuno intervenga per fermarli”, ha esordito.

Ecco cosa ha intenzione di fare Borrelli: “Una storia allucinante che porterò all’attenzione del Parlamento attraverso un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Valditara. Bisogna chiarire diversi aspetti di questa vicenda: come è stato possibile che un gruppo di persone esterne alla scuola abbia avuto così semplicemente accesso alla struttura tra l’altro in pieno orario di lezione? Come mai nessuno è intervenuto a difesa dell’insegnante e nessuno l’ha accompagnata a medicarsi dopo l’aggressione, facendola addirittura uscire da una porta secondaria? Come mai nessuno ha chiamato le forze dell’ordine per denunciare l’episodio e per farle intervenire mentre era in corso l’aggressione? Perché non è stato chiamato il 118 per soccorrere la docente?”, queste le sue domande.

Ecco le parole della docente dopo l’incontro: “Sono ancora scossa per l’accaduto e ho ancora paura, così come le mie colleghe per quella che si è rivelata essere una spedizione punitiva vera e propria ad opera della madre di una mia studentessa insieme ad altre persone. Nessuno è intervenuto, se non le mie studentesse al termine dell’aggressione. Ho saputo che la nonna della ragazza mi attendeva all’esterno dell’uscita secondaria mentre la madre prima di colpirmi è riuscita ad attraversare l’intera scuola senza che nessuno la fermasse. Non sentirsi sicuri all’interno di una scuola è qualcosa di inaccettabile”, ha detto con amarezza.

“Organizzeremo una manifestazione pubblica di solidarietà per la nostra collega – hanno dichiarato le insegnanti Elena Marini e Ida Somma – invitando i dirigenti scolastici dei vari istituti della città a farsi parte dirigente per questa iniziativa. Inviteremo anche il ministro Valditara a partecipare affinchè sia al nostro fianco nel chiedere più sicurezza sui luoghi di lavoro, in primis nelle scuole, e contro ogni atto di violenza”.  

La docente accusata di favoritismi

A quanto pare la vicenda ha un antefatto: “Il giorno prima la dirigente scolastica, Fortunella Santaniello, mi aveva convocato nel suo ufficio. Mi ha detto che alcuni genitori di quella classe si erano lamentati per il mio metodo di valutazione, in particolare mi accusavano di mettere voti più alti ad alunni dei quali conoscevo la famiglia. Ovviamente non è così. Mi sono difesa con la preside, ho respinto l’addebito, e il giorno dopo, cioè ieri, ho affrontato l’argomento in classe, con i miei alunni“.

“Ho chiesto se pensassero, loro o i loro genitori, che io facessi dei favoritismi, dicendo che qualcuno si era lamentato di un mio presunto metodo iniquo di valutazione. A quel punto tanti ragazzi sono intervenuti dicendo ma quando mai prof, non è vero, e così via. Notavo però che un’alunna iniziava ad agitarsi, e dopo un po’ diceva di non sentirsi bene e chiedeva di uscire dall’aula. A lezione finita non era ancora rientrata, ma sua mamma è arrivata come una furia davanti alla classe. Al compito in classe consegnato pochi giorni prima aveva preso 5, precedentemente dei 4 e dei 5. Ma il tema è un altro. Questa signora già in passato aveva aggredito altri insegnanti. Si poteva dunque immaginare che questa situazione esplodesse”, ha aggiunto la docente.