Home Personale Professori pendolari: cronaca di un disagio crescente

Professori pendolari: cronaca di un disagio crescente

CONDIVIDI

“Io da dodici anni – racconta una maestra – viaggio in condizioni disumane: sempre in piedi, perché i treni sono affollati. Sono anni che chiediamo più vagoni, ma nessuno ci ascolta. E, ora, con il nuovo orario andrà ancora peggio”. Da lunedì 16 dicembre, infatti, alcune fermate intermedie saranno cancellate e, ulteriore disagio, al ritorno alcuni treni cambieranno l’orario di partenza” .
In Repubblica.it si parla di un insegnante di 52 anni che ogni giorno, come milioni di lavoratori, utilizza il treno per recarsi al lavoro: 45 km all’ andata e 45 al ritorno. Fino all’ anno scorso poteva scaricare parzialmente dalla dichiarazione dei redditi la spesa dell’ abbonamento ferroviario; inoltre, poteva anche scaricare le spese per l’ autoaggiornamento. Attualmente per le novità introdotte dal governo, niente più detrazioni per le spese di trasporto e per l’ autoaggiornamento degli insegnanti.
Da un comunicato stampa fatto dal Censis sappiamo che la spesa mensile a carico dei pendolari è in media di 45,30 euro per gli utenti degli autobus extraurbani, di 49,20 euro per chi viaggia in treno, e aumenta notevolmente per i pendolari automobilisti, che spendono 109,50 euro al mese solo per il carburante.
Un pendolare che usa l’automobile, percorrendo l’autostrada (con relativo pedaggio) e parcheggiando in un’area a pagamento, può arrivare a sostenere un costo annuo di 2.265 euro, ossia circa il 10% di un reddito medio annuo. Una cifra pari a quattro volte la spesa sostenuta da chi usa il treno per spostarsi (in media 540 euro all’anno).
Code e traffico congestionato sono segnalati come i disagi più frequenti dal 35% degli automobilisti; il 18% indica i rallentamenti dovuti ai cantieri; il 7% le difficoltà di parcheggio. Le lamentele riferite al treno si concentrano soprattutto sul fattore “tempo”: la partenza in ritardo del convoglio (32%) e l’arrivo a destinazione oltre l’orario previsto (31%). Il 43% degli utenti dei mezzi pubblici, e il 48,8% nel caso del treno, denunciano ritardi (in media 16 minuti per spostamento, sia per il trasporto ferroviario che per le autolinee).