
Oggi lo possiamo confermare – a sottolinearlo è il quotidiano La Repubblica – considerato che sono più di 450 le scuole della Campania che hanno partecipato all’avviso pubblico della Regione e hanno presentato il progetto per l’attivazione del servizio di psicologia scolastica. In 365 istituti le attività sono già partite, con 280 tra psicologhe e psicologi già contrattualizzati.
Sabato 4 ottobre, l’Ordine degli Psicologi campani aveva tenuto un congresso dal titolo “Il Servizio di Psicologia Scolastica: l’esperienza in Campania, prospettive e linee di sviluppo”, un momento di confronto e formazione sul servizio di Psicologia Scolastica in Campania, ma anche di utile condivisione tra esperienze regionali, analisi delle proposte di legge e presentazione dei primi risultati dell’indagine sui servizi di psicologia scolastica in Campania.
Un passo alla volta – si legge sul sito dell’Ordine degli Psicologi – faremo la nostra parte per rendere il servizio di Psicologia Scolastica un servizio strutturale e permanente, presidio indispensabile per la tutela e la promozione del benessere delle comunità scolastiche, dei ragazzi e delle famiglie.
Che questo servizio stia diventando strutturale e permanente è un dato di fatto: la legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e redatta con il contributo dell’Ordine degli Psicologi campani mira, infatti, a fornire sostegno psicologico non solo agli studenti, ma anche alle famiglie, ai docenti e al personale Ata. L’articolo 6 stabilisce che “agli oneri di cui alla presente legge, si provvede mediante l’istituzione del Fondo regionale per il Servizio di psicologia scolastica, la cui dotazione è stabilita in euro 300.000,00”.
Il servizio di Psicologia scolastica – continua il quotidiano romano – nasce con l’obiettivo di potenziare le attività di inclusione degli alunni con disabilità, intervenire sui disturbi specifici dell’apprendimento e altri bisogni educativi speciali, contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica e prevenire episodi di violenza e maltrattamento. Superata la logica del vecchio sportello d’ascolto, il servizio interviene su tutte le componenti del sistema scolastico e familiare. Oltre a intercettare in maniera precoce gli indicatori di fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, uno sguardo più attento sarà riservato ai Bisogni educativi speciali per creare una scuola che sia più inclusiva e che offra anche un sostegno maggiore ai genitori.
Come dichiarato a La Repubblica da una consigliera regionale, la Campania ha deciso di puntare sulla scuola perché è la principale comunità educante, attorno alla quale operano gli insegnanti e la famiglia. Con questo servizio la Regione vuole essere un punto di riferimento per i ragazzi, aiutarli a raccontare le loro paure e incertezze e fare in modo che non si verifichino più tragedie come quella di Daniele, che qualche giorno fa si è tolto la vita a 17 anni.
Il riferimento è al caso, ancora oscuro, di Daniele Ponzo, studente al liceo ‘Colombo’ di Marigliano che sarebbe finito nelle spire di qualcuno conosciuto sul Web che lo avrebbe prima stalkerizzato, costretto poi a versargli delle somme di denaro sempre più ingenti e infine indotto al suicidio.




