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Pubblicati nel sito Miur gli esiti del monitoraggio sulle Indicazioni. Paritarie indietro rispetto alle pubbliche

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Dall’analisi dei dati in tutti gli ambiti presi ad esame appare evidente un certo scollamento fra scuole paritarie e statali, e anche per certi versi tra nord e sud ,soprattutto nell’ambito delle nuove tecnologie. 
Fra le tematiche affrontate dalle istituzioni scolastiche nell’ultimo triennio, sono state privilegiate:
nuove tecnologie53%.    
Nella scuola statale la tematica formativa rispetto all’uso delle tecnologie si sviluppa in modo omogeneo e forte nel Sud (79%), probabilmente anche in relazione ai progetti PON. 
Non va sottovalutato il fatto che l’investimento sull’utilizzo delle tecnologie è una caratteristica della formazione soprattutto delle scuole statali(complessivamente 75%, con le regioni PON che sfiorano l’81%). 
Questo fenomeno non ha riscontro nelle settore delle paritarie,dove solo 2 scuole su 10 hanno scelto le tecnologie come ambito di formazione.
E ancora: Analizzando le risposte, si riscontra che otto istituzioni scolastiche su dieci sono dotate di almeno un laboratorio tecnologico/multimediale. 
Si evidenzia, comunque, una notevole differenziazione a livello di gestione, soprattutto fra le scuole paritarie del Nord Est e del Centro(36%) e le istituzioni scolastiche statali, complessivamente al 99%.
Gli studenti utilizzano gli strumenti tecnologici per:
ricercare informazioni 65%; il maggiore scostamento si evidenzia tra scuole statali (88%) e paritarie (32%).
realizzare attività collaborative 50%:anche in questo caso, gli studenti delle scuole paritarie si differenziano da quelli delle scuole statali (30% i primi, 64% i secondi).
documentare le attività 46%; analogamente alle voci precedenti, si riscontra una differenza tra studenti delle scuole statali (61%) e delle paritarie (26%).
presentare argomenti 38%; la percentuale si differenzia tra alunni delle statali (49%) e delle paritarie (23%).
altro 32%
Anche sulle reti di scuole il sondaggio da i seguenti risultati:
Tre quarti delle istituzioni scolastiche dichiarano di essere associate in reti (78%), anche se si riscontrano notevoli differenze tra aree geografiche (al Sud 64%, al Centro Nord 85-90%)con le istituzioni statali del Nord Est che raggiungono il 99%.
Tra istituzioni scolastiche statali e paritarie si evidenzia una forbice di oltre 20 punti in percentuale. 
Le 9.856 istituzioni che hanno dichiarato di praticare l’ampliamento dell’offerta formativa hanno indicato che le proposte per realizzare tale ampliamentoprovengono generalmente dalla scuolastessa(82%); la percentuale sale all’87% se ci si riferisce alla scuola statale.
Le propostesono formulate dalla scuola con i soggetti esterninel 67%dei casi.
Le istituzioni che dichiarano di ampliare l’offerta formativa accettando proposte provenienti da soggetti esternisono soltantoil 20% (27%, se si considerano solamentele scuole statali, 10% se si tratta delle paritarie).
L’ampliamentoè previsto mediamente nel 94% delle scuole statali e nel 49% delle scuoleparitarie.
In generale si osserva che salendo nel grado di scuola diminuisce l’ampliamento dell’offerta formativa, soprattutto nella paritaria, e che la scuola in questo ambito a livello nazionale privilegia il teatro, la danza, la musica e le lingue. 5
Delle 7.286 istituzioni che organizzano scuole primarie, il 90% attiva progetti di ampliamento dell’offerta formativa, ma la percentuale scende al 68% se si fa riferimento alle scuole primarie paritarie.
Per la valutazione degli apprendimenti le istituzioni scolastiche, a livello nazionale, utilizzano in prima istanza criteri/standard definiti dalla singola scuola e, a seguire, gli esiti delle provenazionali. Al Sud vengono utilizzate in prevalenza le prove nazionali e, a seguire, dopo gli standard di scuola, glistandard europei, forse per l’attivazione dei progetti relativi aiPON.
I dati relativi alle prove valutate con standard della singola scuola e prove nazionali si distanzianonettamente daisuccessivi descrittori:
Nove istituzioni scolastiche su dieci dichiarano di avere predisposto un piano di formazione dei docenti.
Il piano di aggiornamento e formazione viene predisposto, nell’ordine:
dalla scuola (82%): questa modalità è privilegiata dal 93% delle scuole statali e dal 68% delle paritarie.