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“Quando la terra trema”: indagine rivolta alle scuole e alle famiglie

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Queste sono solo alcune delle domande poste a studenti e famiglie in un questionario proposto dal dicembre 2008 a marzo 2009 (quindi prima del terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009) a tutte le scuole che si erano iscritte all’iniziativa promossa da Cittadinanzattiva e raccolte nel documento “Quando la terra trema”, prima indagine nazionale realizzata in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile e dedicata alla conoscenza e alla percezione del rischio sismico da parte di studenti e genitori.

“Quando la terra trema” è frutto di una ricerca condotta su un campione di circa 2.000 genitori (età media 43 anni) e oltre 5.000 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (età media 13 anni). Si tratta di un’indagine senza intervistatori, condotta su un campione significativo di giovani e di adulti attraverso questionari compilati in piena autonomia dalle famiglie e dalle scuole.
La presentazione del documento conclusivo si è tenuta il 24 novembre, alla vigilia della VII Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, nel corso di una Conferenza Stampa presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile.
Il quadro che emerge presenta alcuni elementi di positività, quali una buona consapevolezza riguardo ai comportamenti da adottare durante e dopo una scossa di terremoto, benché siano ancora molte le lacune da colmare, soprattutto per quanto riguarda la percezione del rischio e la cultura della prevenzione.
Infatti, se da un lato la maggior parte degli studenti fornisce la risposta corretta riguardo a cosa sia opportuno fare durante e dopo la scossa (il 41% dice di allontanarsi dalle finestre, dall’armadio e dalla lavagna, l’81% si ripara sotto il banco o nel vano della porta;l’80% dopo la scossa segue l’insegnante verso il punto di raccolta e il 58% aiuta i propri compagni), dall’altro poco conosciuta è, ad esempio, la classificazione sismica e l’articolazione delle competenze in caso di emergenza, tanto che solo il 17% dei ragazzi è al corrente che la prima autorità di Protezione Civile sul territorio del proprio Comune è il Sindaco.
I genitori sembrano più informati rispetto ai propri figli, mostrando di possedere maggiori conoscenze relativamente al terremoto.
Ad esempio: il 41% dei genitori fornisce la risposta esatta alla domanda sulla previsione dei terremoti, a fronte del 25% delle risposte esatte fornite dagli studenti, anche se rimangono molto alte le percentuali di coloro che affidano ai sismografi la previsione e non la registrazione delle onde sismiche (43% ragazzi, 38%) o di chi si affida agli animali domestici (15% ragazzi, 11% genitori).
Il 40% dei genitori e il 36% dei ragazzi dichiarano che sia del tutto casuale il fatto di essere coinvolti o meno in un terremoto.
Un’area molto critica è rappresentata dalla mancanza di conoscenza circa l’esistenza del piano comunale di emergenza e in particolare delle aree di attesa del proprio Comune (59% dei ragazzi e 55% degli adulti).
Una corretta informazione appare in questo senso l’unico strumento concreto per poter superare queste lacune.
L’obiettivo di questa Prima indagine su “Conoscenza e percezione del rischio sismico” è stato quello di far emergere le conoscenze effettivamente possedute e legate all’età, all’esperienza, alle zone di provenienza, ma anche le percezioni che i ragazzi e gli adulti mostrano di avere in relazione al fenomeno sismico.
A questa prima indagine ne seguirà una seconda, che prenderà avvio in occasione della VII Giornata della sicurezza nelle scuole (25 novembre 2009) e che ha mantenuto inalterato gran parte dell’impianto precedente, aggiungendo una sezione relativa al terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito l’Abruzzo.
Finalità di questa seconda indagine, sarà, infatti, quella di capire quanto e come questo evento abbia modificato e in che misura sia il livello di conoscenza del rischio sismico in generale e del territorio su cui ciascuno vive, sia il livello di consapevolezza personale e familiare (es. acquisire informazioni sulle caratteristiche strutturali della propria abitazione o della scuola dei propri figli, oppure cercare di sapere quali siano le aree di raccolta previste dal piano comunale dove si risiede, ecc.).