Home Archivio storico 1998-2013 Personale “Quota 96”: si apre un nuovo spiraglio, ma legale

“Quota 96”: si apre un nuovo spiraglio, ma legale

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Sposta il tiro il “Comitato Quota 96”, passando dalla fase politica, una legge per riconoscere il loro diritto alla pensione, a quella giudiziale, riprendendo in esame le due sentenze separate del Giudice del Lavoro di Roma, che ha accolto le istanze e collocate in quiescenza già dal primo settembre 2012 due docenti. 
Sennonchè, riporta il comunicato del personale “Quota 96”, l’opposizione del Miur, che però sarebbe stata rigettata dal giudice, avrebbe fatto slittare il provvedimento al novembre dello stesso anno.
In ogni caso le due docenti già da un anno raccolgono il frutto della loro decisione. Ebbene, ora il punto è, per questo personale sempre in lotta per il riconoscimento del diritto, quello di esibire nella memoria difensiva del loro avvocato anche questa sentenza davanti alla Corte Costituzionale che, come è noto, dovrà pronunciarsi il prossimo 19 novembre.
Nello stesso tempo, l’altra speranza per i “Quota 96” è quella che la suprema Corte recepisca pure le motivazioni del Giudice del lavoro di Siena che ha rimproverato alla legge Fornero di essersi riferita, per quanto riguarda il «dies ad quem», ai soli dipendenti pubblici e non anche, come avrebbe dovuto, ai dipendenti della scuola, che godono di un’uscita speciale nel pensionamento.
Il «dies ad quem» per i dipendenti pubblici infatti è il 1 gennaio, mentre per il personale della scuola è il 1 settembre, tanto che esso è chiamato in causa dal giudice senese quando dice esplicitamente che la legge Fornero “non differenzia, con particolare riguardo al settore scolastico, rispetto alla data del 31/12/2011, il dies ad quem della maturazione dei diritti pensionistici secondo la normativa previgente”.
E se la politica fa acqua, per motivi di ordine ragionieristico, la speranza quelli di “quota 96” ora la ripongono sulla giustizia amministrativa, così come sta accadendo da qualche decennio nella scuola, dove tutto ciò che accade e si decide viene immancabilmente risolto dai giudici, ma a tutto beneficio degli studi legali che prosperano e prosperano.