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Reclutamento docenti religione cattolica, verso la proroga del termine per la pubblicazione dei bandi: Snadir durissima

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Oggi, 7 novembre, a Snadir Tv, è intervenuto il Segretario nazionale Snadir Orazio Ruscica per parlare di un recente emendamento (10.100) all’articolo 10 del decreto legge 29 settembre 2023 n.132, che modifica il decreto legge 29 ottobre 2019, n. 126 che prevede il rinvio del termine ultimo per l’espletamento dei concorsi per il reclutamento di docenti di religione cattolica al 31 dicembre 2024.

Ruscica (Snadir): “Irrispettoso”

“Il Governo ha deciso così per i due bandi che dovevano essere pubblicati entro il dicembre 2023. Si tratta di una situazione illogica. Il ministero riceverà ricorsi, c’è un abuso della reiterazione dei contratti di lavoro. Questa cosa ci indigna e faremo di tutto per esprimere al ministro il nostro ‘no'”, ha detto il sindacalista.

“Tutto è pronto, eravamo in attesa della convocazione del ministro. Se noi siamo pronti e il ministero no, vuol dire che c’è qualcuno che non lo è. Non si vede il motivo di questa ulteriore proroga. L’emendamento è da eliminare, si tratta di un autogol. I due bandi vanno pubblicati entro il 2023. Non possiamo tollerare tutto ciò, è una situazione irrispettosa dei docenti di religione precari”, ha aggiunto, promettendo battaglia.

Il contenuto dell’art. 10 del decreto 29 settembre 2023 n. 132

Ecco il contenuto dell’articolo 10 del decreto 29 settembre 2023 in cui si fa riferimento alla scadenza: “Fino al 31 dicembre 2023, è autorizzata la spesa di 55,6 milioni di euro al fine di consentire il tempestivo pagamento dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico”.

Un ulteriore rinvio

Come abbiamo scritto, il concorso per docenti di religione cattolica doveva svolgersi entro il 31 dicembre del 2021, è stato prorogato successivamente al 31 dicembre del 2022 e poi ha subito un ulteriore rinvio al 31 dicembre del 2023 previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana.

Procedure concorsuali

Le procedure concorsuali per l’insegnamento della religione cattolica, previste dal decreto legge 29 ottobre 2019, n. 126 convertito con modificazioni dal 20 dicembre 2019, n. 159 prevede due procedure concorsuali: 

  • una ordinaria volta a coprire il 30% dei posti vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/2023 al 2024/2025;
  • una straordinaria perla copertura del restante 70% dei posti, riservata ai docenti che abbiano svolto almeno trentasei mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali.

Il comma 6 dell’art. 17 del decreto PA bis ha modificato la percentuale dei posti da suddividere tra le due procedure concorsuali attribuendo il 30 per cento dei posti liberi e disponibili al concorso ordinario e il 70 per cento al concorso straordinario.

Procedura ordinaria

Alla procedura ordinaria che sarà su base regionale e articolata secondo i numeri necessari in ciascuna Diocesi, i docenti dovranno essere in possesso di un certificato d’idoneità diocesana rilasciato dalla curia nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di  partecipazione e di uno dei seguenti titoli specifici:

scuola dell’infanzia e primaria:

  • master specifico di secondo livello approvato dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana)

scuola secondaria di primo e di secondo livello:

  • baccalaureato conseguito presso le università pontificie;
  • dottorato in teologia;
  • corso di studi teologici in seminario maggiore;
  • laurea magistrale in scienze religiose approvata dalla Santa Sede.

Procedura straordinaria

Alla procedura straordinaria possono partecipare i docenti con tre anni di servizio, anche non consecutivi, nelle scuole del sistema nazionale d’istruzione. Ai fini dei tre anni di servizio sono considerati validi i servizi prestati per anno scolastico almeno per 180 giorni o in modo continuato dal primo febbraio al termine delle lezioni e la partecipazione agli scrutini finali.