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Record di disoccupati in Italia:2,8 mln. Ma in Germania aumentano salari e occupati

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In Italia, per l’Istat, il numero dei disoccupati a giugno è di 2 milioni 792 mila. Si tratta di un record storico, il livello più alto dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) e delle trimestrali (quarto trimestre 1992). Il tasso di disoccupazione a giugno si attesta è al 10,8%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su maggio e di 2,7 punti su base annua. E’ il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo rileva l’Istat (dati destagionalizzati, stime provvisorie). Guardando le serie trimestrali è il più alto dal III trimestre 1999.
Dai dati Istat emerge anche che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a giugno è al 34,3%, in diminuzione di un punto percentuale su maggio. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 608 mila. I giovani disoccupati rappresentano il 10,1% della popolazione di questa fascia d’età.
In Germania invece un caso a parte: forti aumenti dei salari
Secondo Rassegna.it, l’Ufficio statistico federale ha comunicato che ad aprile i salari in Germania sono aumentati in media del 2,2% rispetto ad un anno prima. Gli addetti alle pulizie hanno avuto una crescita del salario del 4,1%, seguiti dagli addetti agli asili nido ed alle scuole materne con un aumento del 4%.
Ancora meglio è andata ai lavoratori pubblici, quelli che in diversi paesi (se ne parla anche in Italia) si sono visti sospendere le tredicesime. Invece in Germania, nel settore della pubblica amministrazione, della Difesa e della previdenza sociale gli incrementi salariali sono stati del 3,6%, mentre a partire da maggio i metalmeccanici riceveranno il 4,3% in più in busta paga, con gli addetti del settore chimico che all’inizio dell’estate hanno spuntato il 4,5%. Aumenti del genere rappresentano più del doppio del livello di inflazione, che attualmente è del 2%.
Continua nel frattempo come negli ultimi due anni l’aumento dei posti di lavoro, che alla fine dello scorso anno ha fatto registrare un incremento di 790mila occupati, per un totale di lavoratori a tempo pieno di 23,67 milioni. Tra i cosiddetti lavoratori atipici, che per arrotondare pensioni e stipendi svolgono mansioni ad orario ridotto per un massimo di 400 euro al mese esentasse, la crescita annuale è stata di 80mila contratti, per un totale di 7,92 milioni di persone impiegate.