Home Personale Retribuzione di risultato generosa per i presidi dell’Emilia Romagna

Retribuzione di risultato generosa per i presidi dell’Emilia Romagna

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L’intesa nazionale del contratto del comparto scuola è stata firmata lo scorso 9 febbraio, in attesa della firma definitiva. Tuttavia, in Emilia Romagna è stata firmata la scorsa settimana la contrattazione integrativa dei dirigenti scolastici. Contrattazione che prevede, fra le varie cose, una retribuzione di risultato piuttosto positiva.

Ecco il comunicato di Gilda Parma e Piacenza che riporta la vicenda:

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto il contratto integrativo dei dirigenti scolastici dell’Emilia Romagna esso, come l’anno scorso, prevede esplicitamente che tutti i ds del nostro territorio siano efficienti ed efficaci, ricevendo un gruzzolo che varia da un minimo di 7mila 200 euro ad un massimo di 12.700 euro pro capite (circa 2mila euro in più per ogni persona rispetto allo scorso anno!) , tecnicamente si chiama “retribuzione di risultato”. L’unico criterio che differenzia il regalo pasquale conferito a questi signori è la tipologia di scuola in cui lavorano.

Sempre di più molti dirigenti scolastici si rivolgono agli insegnanti riempiendosi la bocca di parole come “efficienza”, “efficacia” e “merito”. Quasi tutti sono tifosissimi della cosiddetta legge della “Buona Scuola”, essa conferisce loro la discrezionalità di dare mance economiche (bonus premiali) a chi individuano come “meritevole”, ma quando tocca le loro tasche evidentemente questo concetto non vale, sono tutti bravissimi senza se e senza ma.

Sappiate che questo vergognoso contratto, del quale ad ognuno possiamo fornire copia, è stato sottoscritto dall’Ufficio Scolastico Regionale e dai sindacati rappresentativi dei dirigenti scolastici… Cgil, Cisl, Uil, Snals e Anp.

Una vergogna che si consuma nell’omertà generale, la quale si somma alle disparità di trattamento disciplinare tra docenti e ds, che nel nostro territorio sono risapute. Ciò oltre ad uno sbilanciamento dell’Avvocatura dello Stato di Bologna che nelle controversie tende a non appoggiare mai la tesi del docente ma sempre quella del ds. Atteggiamenti di cui prima o poi la POLITICA dovrà fornire le dovute delucidazioni anche a noi docenti. Il vento fortunatamente sta cambiando.