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Revisione delle classi di concorso: lo stato dell’arte

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La norma della revisione delle classi di concorso avrebbe dovuto accompagnare la riforma della scuola, che ha realizzato un incisivo riordino dei quadri orari curricolari. Mentre la riforma del secondo ciclo di istruzione, sta per entrare a regime, infatti lo farà con il prossimo anno scolastico, della revisione di classe di concorso nemmeno a parlarne.
Quali sono i problemi che impediscono la realizzazione fattiva di questa revisione, prevista dalla legge n. 133/2008?
Incominciamo con il ricordare che l’ex ministro dell’istruzione Francesco Profumo, quando il Governo Monti era in fase di smobilitazione ed ancora in carica per l’espletamento degli affari correnti, aveva tentato di approvare il decreto di riordino. Poi il decreto fu stoppato dai sindacati, che ritennero illegittimo approvare decreti così importanti in assenza dei prescritti pareri e di un Governo pienamente in carica.
Inoltre, un problema reale nasceva dalle concrete paure, che una revisione di quel tipo, avrebbe creato un eccesso di soprannumerarietà, anche di docenti prossimi alla pensione. Un altro problema veniva sollevato dai precari della scuola, preoccupati dal fatto che tale revisione avrebbe avuto ripercussioni a cascata sull’unificazione delle graduatorie ad esaurimento, con la nefasta conseguenza della perdita delle legittime posizioni ormai raggiunte in graduatoria.
Tutte queste problematiche fecero desistere Profumo dal proseguire sulla strada del decreto, lasciando in eredità al futuro Governo il problema di tale revisione. Ma quale decreto avrebbe firmato in quell’occasione Profumo? Si trattava di un decreto che avrebbe portato le classi di concorso delle scuole secondarie, dalle attuali 122 a meno della metà. Il decreto conteneva 55 classi di concorso comprese le tre di sostegno, di cui 6 di nuova istituzione.
Per gli insegnamenti di laboratorio dei docenti tecnico-pratici il decreto Profumo aveva previsto 26 classi di concorso, contro le precedenti 55. Un accorpamento di classi di concorso di oltre il 50%, rispetto alla situazione attuale. Con il passaggio dal ministro Profumo al nuovo responsabile del Miur, Maria Chiara Carrozza, il decreto è rimasto nei cassetti del Dicastero di viale Trastevere. Adesso che si torna a parlare di organici per l’anno 2014/2015 – come segnalato in un precedente articolo – ecco che ritorna in auge, negli incontri tecnici tra Miur e sindacati, la revisione delle classi di concorso, sulla quale è stata istituito un tavolo tecnico.
Si riparte da dove l’ex ministro Profumo aveva lasciato, ma le problematiche di cui abbiamo parlato continuano ad esistere, comprese quelle dell’atipicità di alcune classi di concorso, che vedranno alcuni docenti soccombere su altri. Pensiamo ad esempio alla classe di concorso A049 e A047 nei licei scientifici oppure alle classi di concorso A050 e A051, ma anche a tante altre situazioni. La discussione tecnica sul regolamento delle classi di concorso è appena all’inizio, cercheremo di seguire tutti gli sviluppi, per comprendere quali novità ci saranno all’orizzonte.