Home Personale Riforma: “ecco cosa fanno i presidi con la 107/2015”

Riforma: “ecco cosa fanno i presidi con la 107/2015”

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Riceviamo una lettera della prof.ssa Rosina Parlapiano, che racconta la sua esperienza in merito all’assegnazione cattedre 2015/16.

La docente, con contratto a tempo indeterminato per la classe di concorso A049 Matematica e Fisica, ha chiesto e ottenuto da parte Usr Lombardia – Ut di Como trasferimento nella sede del Liceo Scientifico dell’istituto “Sant’Elia di Cantù”.
La scuola è composta da tre indirizzi diversi: Tecnico, Professionale e Liceo con altrettanti codici meccanografici differenti e pertanto graduatorie d’istituto diverse per ordine di scuola (i tre indirizzi condividono solo il locale, la segreteria e il dirigente scolastico).
Le graduatorie interne d’Istituto per i docenti – fa sapere la prof – vengono aggiornate ogni anno per stabilire, nel caso si perdano classi quindi ore per singole discipline, chi deve formulare domanda di trasferimento condizionata (tale domanda la gestisce Usr – Ut della regione che il docente sovrannumerario richiede).
I trasferimenti sono gestiti da un organo superiore, l’Ufficio Scolastico Regionale, e nel caso della prof Parlapiano si fa riferimento a quello di Milano.
Il dirigente scolastico dell’istituto il 09 settembre 2015 ha assegnato le cattedre sostituendosi al Dirigente dell’Usr operando dei trasferimenti interni in modo arbitrario: “ha considerato l’organico del ‘Sant’Elia’ come se fosse unico, non ha considerato la tipologia di abilitazione ove i docenti erano stati immessi in ruolo e ha proceduto nell’assegnazione delle cattedre in maniera casuale, non curandosi se si trattasse di indirizzo professionale, tecnico o liceo”.
La nostra lettrice in questione è stata trasferita dal liceo all’indirizzo professionale e anche altri docenti appartenenti ad altre classi di concorso hanno lamentato lo stesso problema di trasferimento ‘a casaccio’.

“La lettera – sottolinea la prof.ssa Parlapiano – vuole essere una lettera informativa e di allerta per vigilare su quanto la legge 107 detta della Buona Scuola sta permettendo di fare ai dirigenti scolastici”.