Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Riforma organi collegiali: Firenze chiude la porta agli enti locali

Riforma organi collegiali: Firenze chiude la porta agli enti locali

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Le associazioni delle famiglie appoggiano con forza l’ipotesi di riforma degli organi collegiali su cui si sta lavorando da mesi l’ufficio scolastico provinciale di Firenze: il progetto fiorentino prevede un infatti sostanziale una sostanziale conferma degli attuali organi collegiali senza alcuna “apertura” agli enti locali ed agli esperti del lavoro. Le modifiche, semmai, prevedono un ampliamento delle funzioni dei rappresentanti di classe e soprattutto delle famiglie. In particolare la proposta introduce la “Consulta dei genitori”, un organismo che per la scuola sarebbe del tutto nuovo e che andrebbe a migliorare quel rapporto di dialogo costruttivo che negli ultimi anni in molte realtà scolastiche è sembrato venire meno.
perché quella fiorentina è una proposta organica che parla con il buon senso di chi la scuola la vive dal di dentro e ne conosce i punti di forza da diffondere e valorizzare, e anche gli aspetti su cui occorre aggiustare il tiro”.

Secondo Vischi la proposta potrebbe dare vita ad “un decreto legge, quello sugli organi collegiali della scuola, che stenta a decollare da più di trent’anni, come hanno dimostrato numerose esperienze attuate sul territorio fiorentino”.
Come noto, nella scuola gli organi collegiali hanno il delicato compito di dettare le linee strategiche dell’offerta formativa complessiva: un’azione da programmare sia a livello scolastico, ma anche territoriale. Un ambito, anche quest’ultimo, su cui da tempo si discute: aprire le porte della scuola a figure esterne alla scuola permetterebbe infatti – soprattutto negli istituti superiori tecnici e professionali – l’avvio di una formazione più aderente al mercato del lavoro ed in linea con le richieste educative contingenti. La proposta fiorentina, all’opposto, prevede invece di maggiore spazio per i rappresentanti delle famiglie rimandando il momento di contatto con il mondo del lavoro una volta terminati gli studi.
Un’ipotesi avallata anche dal’Age (l’Associazione italiana genitori): “ciò che sorprende veramente sono i contenuti della proposta – fa sapere l’Age -, una miscela di normativa vigente e strategie di coinvolgimento alla partecipazione che non ha precedenti”. Quel che viene apprezzato dall’associazione è proprio il fatto che i “rappresentanti di classe vengono valorizzati anziché eliminati. Si prevede formazione per tutti gli eletti, fatta a cura di chi ha maturato esperienza proprio negli organi collegiali, in primo luogo le associazioni dei genitori e professionali della scuola. Si conferma infine gran parte della normativa vigente e c’è la novità della Consulta dei genitori, mentre gli Enti locali restano in panchina”. Resta ora da aspettare il pensiero del Ministro.