
Ancora storie orribili di maltrattamenti a scuola: nel napoletano una maestra è stata sospesa per un anno perché accusata di aver aggredito verbalmente e fisicamente i suoi alunni della scuola primaria nell’arco di tre mesi. Lo riporta Il Corriere della Sera.
L’insegnante, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, avrebbe trasformato l’aula in un luogo di vessazioni e paura. I bambini, infatti, non volevano più andare a scuola e avevano smesso di sorridere.
La ricostruzione dei fatti, precisa e documentata, copre un arco di tre mesi: da ottobre a dicembre del 2024. È in quel periodo che si sarebbero verificati ripetuti episodi di violenza psicologica e fisica, tali da sconvolgere l’equilibrio emotivo dei bimbi. La donna sarebbe stata incastrata dalle immagini delle telecamere.
La “pedagogia del terrore”
Gli elementi raccolti dai militari parlano di un comportamento sistematico: offese lanciate come pietre, minacce urlate tra i banchi, gesti che vanno ben oltre il confine dell’autorità educativa. E, in alcuni casi, veri e propri atti di violenza fisica: strattonamenti, schiaffi, punizioni sproporzionate. Una pedagogia del terrore che, lentamente, ha lasciato il segno nel comportamento dei bambini, spingendo alcuni genitori — allarmati dai mutamenti improvvisi nei figli — a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Il procedimento è ancora in fase preliminare. La maestra — come impone il principio di presunzione di innocenza — avrà modo di difendersi nel corso dell’inchiesta. Per il momento l’insegnante risulta sospesa per un anno, non si conosce la modalità della sospensione. Per il momento, quindi, l’insegnante risulta sospesa per un anno, ma non si conosce la modalità della sospensione.



