Home I lettori ci scrivono Sciopero scuola, docenti in sciopero per far rispettare i propri diritti

Sciopero scuola, docenti in sciopero per far rispettare i propri diritti

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Le associazioni e comitati regolarmente costituiti aderiscono allo sciopero indetto dall’ULM per il 12 Novembre 2018  a sostegno del rientro dei docenti  da anni in attesa di essere trasferiti e che in moltissimi casi si trovano in condizioni difficilissime.

Nonostante il giovane sindacato promotore si sia voluto porre come unico rappresentante delle istanze dei docenti esiliati ed immobilizzati e, per il momento, abbia rifiutato ogni forma di cooperazione e condivisione dell’organizzazione della manifestazione del 12 novembre, noi ci saremo e così come già fatto in questi tre anni di battaglie, in cui siamo sempre stati lasciati soli, metteremo in moto le nostre forze unite ai contenuti ed all’esperienza maturata.

È infatti la prima volta in assoluto che viene indetto uno sciopero con l’unica motivazione del rientro dei docenti meridionali nelle proprie terre. Ed ora più che mai, in un momento in cui la forbice delle disuguaglianze tra Nord e Sud potrebbe subire un’accelerazione proprio a partire dal sistema scolastico con l’ipotesi di avviare una regionalizzazione iniziando dalle regioni più ricche del nostro paese, è di vitale importanza essere uniti e gridare le nostre ragioni.

Abbiamo preso coscienza delle intenzioni del Ministero e del Governo emerse nell’incontro avvenuto al MIUR il 16 ottobre 2018 con una nostra delegazione di docenti e siamo molto preoccupati: nessun fondo inserito in legge di bilancio e dunque nessuna stabilizzazione di posti (unica soluzione costantemente chiesta dai docenti e veramente utile a tutte le componenti scolastiche), nessuna intenzione di aumentare in modo considerevole le percentuali riservate ai trasferimenti territoriali unita all’intenzione di realizzare un blocco triennale nei confronti del docente che otterrà trasferimento su una sede richiesta volontariamente, negando di fatto la libertà di movimento e la possibilità di riavvicinarsi a tappe nei propri territori. Dopo anni di politiche scolastiche scellerate nei confronti del personale insegnante, si continua a non voler trovare una strada ragionevole ed al contrario ancora ci si indirizza verso la scelta di canali plurimi di reclutamento ed idee che porteranno a perpetuare la guerra tra poveri in atto nel settore scolastico da decenni.

Scendiamo in piazza il 12 novembre per dire basta a tutto questo, per dire che c’è una soluzione concreta da mettere in atto ADESSO per i tanti docenti che, con un’età media intorno ai 50 anni, sono lontani dai propri territori e contesti: l’aumento della quota mobilità.

Non è necessario aspettare gennaio 2019 per dimostrare che c’è la volontà politica di affrontare un piano di rientro e non basta più essere riconosciuti solo come vittime delle politiche sbagliate del passato: i docenti meridionali desiderosi di tornare nelle proprie terre, sono comunque una risorsa e costituiscono attualmente una buona parte del personale a tutti gli effetti alle dipendenze del MIUR che deve dare loro ascolto migliorandone le condizioni lavorative con sicure ricadute positive sulla qualità del servizio reso.

E’ troppo lo scollamento tra quanto dichiarato durante la campagna elettorale ed ancora oggi ribadito nel contesto politico più ampio, e ciò che ormai sappiamo non c’è intenzione alcuna di fare.

Dobbiamo ancora una volta scendere in piazza!

Come comitati e associazioni siamo consapevoli che lo sciopero può riportare al centro del dibattito politico il nostro punto di vista che affermeremo nelle sedi opportune attraverso una ampia piattaforma programmatica.

Per questo, in continuità con le nostre lotte e con le innumerevoli iniziative portate avanti negli ultimi tre anni, aderiamo ad uno sciopero che ha come primario obiettivo rendere pubblico il disagio dei docenti esiliati e riteniamo che la posizione dell’ULM, così autoreferenziale ed intransigente rispetto al coinvolgimento nell’organizzazione e nella partecipazione allo sciopero dei comitati dei docenti esiliati ed immobilizzati, sia per noi in fondo ininfluente e secondaria rispetto alla decisione di appoggiare e promuovere tale manifestazione.

NOI IN TOTALE AUTONOMIA ADERIAMO ALLO SCIOPERO!

Dunque concordiamo nel ritenere indispensabile non solo ADERIRE allo sciopero ma anche PROMUOVERE una partecipazione attiva e responsabile alla manifestazione.

Pertanto si chiede ad ognuno di  prendere coscienza dell’importanza di esserci ancora una volta e di pubblicizzare  lo sciopero e la manifestazione attraverso ogni mezzo di divulgazione nei giorni che la precederanno.

Chiediamo inoltre ai sindacati (FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, GILDA INSEGNANTI) che hanno iniziato la trattativa per il contratto mobilità di rendere nota la loro posizione in merito alle quote riservate ai trasferimenti: ci troveremo ancora di fronte all’irrisorio 30 percento e per di più per tre anni?

RIPORTIAMO AL CENTRO LA NOSTRA CAUSA ED ATTIVIAMOCI!

Portare nuovamente in piazza Montecitorio la causa che ci appartiene e per la quale lottiamo da anni significa ridare dignità alla nostra figura professionale e dare voce alle tante colleghe ed ai tanti  colleghi che non potranno essere lì presenti a far sentire il loro disagio e la loro rabbia, perché in condizioni economiche  ed emotive difficili che rendono un viaggio a Roma impossibile.

Esistiamo e continueremo ad esistere anche per loro!

Ci vediamo il 12 novembre, contattateci tramite le nostre pagine facebook e siti internet anche per chiedere info in merito a spostamenti dalle varie regioni del Sud.

Nastrini Liberi Uniti

DISA  2014

Osservatorio Diritti scuola

Comitato 8000 esiliati fase B

Docenti Immobilizzati gruppo fb