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Scompare Franco De Anna, ispettore tecnico, attento studioso e ricercatore: la scuola italiana perde un grande intellettuale

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Sono decine e decine i messaggi pubblicati su Facebook per ricordare la scomparsa di Franco De Anna, già ispettore tecnico e attento studioso, da decenni, dei problemi del sistema scolastico nazionale.

A ricordarlo in modo istituzionale ci ha pensato in giornata la segreteria nazionale della Flc-Cgil ricordando che De Anna era stato dirigente della CGIL Scuola di rilievo nazionale e contribuendo come pochi allo sviluppo e al radicamento della organizzazione nella sua fase nascente.

“Dalla sua posizione di Ispettore scolastico – sottolinea il sindacato – non ha mai cessato di occuparsi del destino della scuola italiana guidato da un acuto senso delle istituzioni congiunto ad una visione di scuola ancorata ai valori inclusivi della nostra Costituzione. Ha creduto profondamente alla scuola dell’autonomia sostenendo costantemente la necessità di congiungere, per la sua riuscita, la massima libertà nei percorsi di educazione e istruzione da affidare a docenti e personale scolastico competente, da un lato, e una valutazione di sistema come garanzia del buon funzionamento di una macchina complessa, quale quella scolastica, comunque da finalizzare al massimo dello sviluppo delle conoscenze delle generazioni in formazione, dall’altro”.

Enrico Panini, segretario generale della Cgil-Scuola a partire dal 1997 e poi della Flc-Cgil dal 2004 al 2008, lo ricorda con commozione: “Sono molto addolorato per questa perdita. Franco de Anna è stato un prestigioso dirigente della CGIL Scuola prima di Milano e poi componente la Segreteria nazionale. Impegno che lasciò per ritornare a tempo pieno a scuola”.
“Era fine intellettuale ed uomo di cultura e passione, gli sono stato particolarmente legato come tanti. Eravamo amici e sono stato un suo convinto sostenitore in diversi frangenti; mancherà a me, a noi, alla scuola pubblica, a chi crede che un’altra educazione sia possibile”.

Più volte abbiamo avuto modo di parlare con lui o per una intervista o anche solo per avere un suo punto di vista sui tanti problemi della nostra scuola. Aveva sempre risposte acute e precise, non era mai banale e non gli piaceva semplificare troppo i problemi perché sapeva bene che, soprattutto nella scuola, non si può fare a meno di avere come riferimento il paradigma della complessità.

Franco De Anna in una intervista di qualche tempo fa