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Scuola digitale: il Ministero Istruzione e Merito lancia una indagine statistica che lascia qualche dubbio

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Per realizzare nel miglior modo possibile le diverse misure del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) il Ministero ha deciso di coinvolgere attivamente i diversi soggetti del sistema scolastico.

E così sta prendendo avvio proprio in queste ore una rilevazione dei punti di vista e delle esperienze di dirigenti scolastici e docenti che potranno dire la loro compilando un questionario (il termine ultimo per inserire i dati scade alla mezzanotte del 15 novembre).  
“La scuola italiana – spiega il Ministero nella nota inviata a tutte le scuole – può contribuire a dare al nostro paese un ruolo dinamico e di spinta innovativa in un contesto internazionale sempre più competitivo. Per far questo non può disattendere la responsabilità di accompagnare ciascuno studente nell’acquisizione di competenze digitali per esercitare con consapevolezza una piena cittadinanza, pronta a raccogliere le sfide del futuro”.
“Ecco perché –
si legge ancora nella nota – si vuole partire dal cuore pulsante del sistema scolastico, dirigenti e docenti in primis, per dare una nuova veste al PNSD e ridefinirne le azioni. Per fare questo, invitiamo docenti e dirigenti scolastici a riflettere sulla loro idea di scuola del futuro attraverso la compilazione del questionario ad essi destinato. In una seconda fase si intende estendere l’attività di ascolto anche agli studenti”.

Nelle ultime ore il Ministero ha aperto una apposita piattaforma dove è possibile appunto compilare il questionario i cui dati saranno ovviamente trattati in modo del tutto anonimo.
Resta però una perplessità: il link per accedere al questionario è assolutamente pubblico in quanto è contenuto in una scheda disponibile nel sito del Ministero: se qualche malintenzionato volesse far fallire la rilevazione potrebbe inserire i dati a ripetizione, usando magari un “programmino” che è alla portata del solito studente “smanettone”.
In ogni caso, poiché al questionario può accedere chiunque, non c’è nessuna certezza che a compilarlo siano soltanto insegnanti.