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Scuola e design: a Montemurlo nasce l’istituto bioclimatico

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Anno nuovo, scuola nuova. E’ quanto avvenuto a Montemurlo, in provincia di Prato, dove il nuovo istituto d’arte, composto da circa 290 studenti e quaranta insegnanti, è stato rifatto esclusivamente sulla base di indicazioni “bioclimatiche”: per la prima volta le più innovative soluzioni di architettura hanno così trovato piena collocazione in un’area adibita a dei corsi di istruzione.
Grazie ad un costo complessivo di circa 3 milioni e 600mila euro sono stati creati degli spazi che non hanno nulla a che vedere con le vecchie ad anti- ergonomiche aule che caratterizzano gli istituti italiani. E’ stato infatti accertato che anche la vivibilità e il design di un ambiente scolastico può incidere, e non poco, sulle modalità relazionali e di apprendimento. Il 7 gennaio, in corrispondenza della ripresa delle lezioni dopo lo stop delle vacanze natalizie, studenti e personale scolastico hanno potuto constatare le novità: tutti gli spazi destinati all’attività didattica sono stati ruotati e orientati verso sud per rendere ottimale l’illuminazione; le finestre costruite con forme e grandezze diverse: gli architetti hanno in questo modo cercato di ‘catturare’ la luce ed il calore quando le fonti naturali di illuminazione sono rivolte a sud e ad ovest, ma anche di diminuire le dispersioni energetiche quando si proiettano verso nord.
Le novità architettoniche non finiscono qui: la luce naturale penetra poi dall’alto negli spazi della didattica e della comunicazione attraverso una copertura speciale semi-trasparente (cosiddetta a shed). Anche le parti non interne sono state create con questo tipo di filosofia: il muro che cinge gli spazi esterni crea un ambiente a microclima controllato, per migliorare l’isolamento dell’edificio e abbattere i rumori provenienti dall’esterno.
Certo, c’è da chiedersi se l’esempio dell’istituto d’arte di Montemurlo possa essere ora allargato ad altre realtà scolastiche: ad iniziare dalle migliaia di scuole che versano in condizioni di sicurezza precarie. Le eccellenze non servono a molto se poi la quasi totalità rimane ai margini.