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A scuola si entra alle 10: “In questo modo migliora l’apprendimento degli studenti”

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Esperimento interessante all’istituto Majorana di Brindisi, dove a breve partirà una sperimentazione di orario posticipato a scuola, che vedrà gli studenti di alcune prime classi iniziare la giornata di lezioni alle 10 del mattino.

Sperimentazione metodologica

Coinvolgeremo tutti, enti locali e famiglie — spiega il preside del Majorana, Salvatore Giuliano al Corriere della Sera.itma sicuramente da settembre avremo le prime classi con orario di entrata spostato in avanti. Dopo anni di sperimentazione di metodologie didattiche che puntano ad andare incontro alle esigenze degli studenti, il nostro non è un punto di partenza, ma di arrivo“.

A tal proposito, la scuola brindisina parlerà dell’esperimento i prossimi 23-24 gennaio, quando il professor Luigi De Gennaro, ordinario della Sapienza, sarà ospite della scuola per parlare a studenti e professori dei vantaggi del posticipo dell’orario scolastico. E visto che in questo periodo studenti e famiglie dovranno scegliere entro il 6 febbraio la scuola secondaria a cui iscriversi, tale innovazione potrebbe rivelarsi appetitosa per la scelta.

Si guarda all’estero per i benefici

Lo sguardo è rivolto a molti Paesi, dall’Inghilterra ad alcuni Stati Usa, all’Australia, dove gli adolescenti possono entrare alle 9.

L’aspetto interessante del progetto potrebbe essere legato anche alla possibilità di estendere quindi le lezioni nel pomeriggio e l’introduzione della mensa scolastica. Per non parlare dei benefici “Qualità e quantità del sonno modificano la capacità di imparare — spiega De Gennaro, studioso del sonno —. C’è una stretta relazione tra le poche ore di sonno dei ragazzi e il minor livello di prestazioni per la memoria. Ci sono già numerose sperimentazioni nel mondo, che dimostrano come spostare in avanti l’orario migliora il rendimento degli studenti“.

Infatti, saranno gli stessi studenti impegnati nella sperimentazione ad occuparsi di monitorare i risultati derivanti dall’entrata posticipata, mettendo in raffronto i dati dell’orario posticipato, con quelli dei compagni che entrano prima.

Finalmente — esclama Raffaele Mantegazza, della Bicocca —. Cominciamo ad assestare i tempi della scuola su quelli delle persone. Ricordo quando insegnavo a Como, questi poveri ragazzi costretti ad alzarsi alle 5 per arrivare dai paesi vicini ed entrare in tempo a scuola. Gli studenti hanno bisogno di essere svegli e motivati per imparare, iniziare la scuola alle 8 non è scritto sulle tavole di Mosè“.