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L’obbligo vaccini della Lorenzin sta per cadere: a settembre gli alunni dell’infanzia tutti in classe

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Si indebolisce sempre più l’obbligo vaccinale per gli alunni la scuola dell’infanzia, introdotto poco più di un anno fa per decreto dall’allora ministra dell’Istruzione Beatrice Lorenzin, con successiva circolare del ministero della Salute.

Gli attuali partiti di maggioranza M5S e Lega hanno presentato due emendamenti identici – con prima firma dei senatori Paola Taverna (M5S) e Silvia Fregolent (Lega) – all’articolo 6 del decreto Milleproroghe, giunto all’esame della commissione Affari Costituzionali del Senato: in attesa della definizione di una nuovo legge sulla materia, su cui il governo sta lavorando, gli emendamenti al decreto puntano a procrastinare all’anno scolastico 2019/2020 il divieto di accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole per l’infanzia, dei bambini le cui famiglie non presentino la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione.

La soddisfazione dei senatori M5S

Le richieste hanno avuto l’immediato via libera in commissione al senato: “L’emendamento approvato al Milleproroghe permetterà a tutti i bambini di accedere, a settembre, alle scuole dell’infanzia. Si tratta di una deroga messa a punto in attesa della presentazione del ddl sui vaccini che depositeremo a breve. A un mese e mezzo della ripresa dell’attività scolastica facciamo in modo che i bimbi vi possano accedere”, hanno annunciato con soddisfazione i senatori del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna e Pierpaolo Sileri.

Il sottosegretario Fugatti: decisione di buon senso

“Per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l’infanzia. L’obbligo slitta al 2019-2020. Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione”, ha subito commentato il sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti.

La senatrice a vita Elena Cattaneo: incomprensibile, intervenga l’Aula del Senato

Di avviso diverso l’opposizione. E anche la senatrice a vita, Elena Cattaneo, che ha rilasciato dichiarazioni forti: “Solo questa mattina (2 agosto n.d.r.), il ministro Grillo in audizione ha ricordato che i dati del 2017 registrano un miglioramento delle coperture vaccinali soprattutto a 24 e 36 mesi, con i risultati più significativi nelle prime fasce d’età, dove il decreto ha minacciato l’esclusione dall’asilo nido. È quindi incomprensibile che a sera la maggioranza faccia l’opposto”.

Secondo la senatrice a vita, “questo modo di procedere, inconcepibile quando si tratta della salute pubblica è al di là del bene e del male. E’ il tradimento dei fatti, il disconoscimento della realtà e delle evidenze che dovrebbero essere alla base di ogni decisione pubblica. Virus e batteri non riconoscono nessun bilanciamento – che invece si vorrebbe dare a livello politico – tra salute e istruzione. Riconoscono invece l’organismo e lo infettano, con tutte le conseguenze del caso”.

Per la senatrice Cattaneo, “è un preciso dovere di sanità pubblica mettere gli organismi dei bimbi in grado di difendersi da questi patogeni per poi aprire a tutti loro, anche a chi non potendosi vaccinare ne sarebbe dolorosamente escluso, le porte delle scuole e delle strutture educative. L’aula del Senato può ancora correggere quanto approvato il Commissione, il Ministro Grillo dovrebbe essere la prima a pretenderlo. Un suo silenzio, o peggio l’accondiscendenza all’iniziativa, minerebbe sul nascere la sua credibilità di governo”.