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Sicurezza a scuola: Italia bocciata

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Torna il nuovo anno scolastico e torna il triste resoconto di Cittadinanzaattiva (il VI), l’associazione che verifica periodicamente la situazione ‘sicurezza’ degli istituti. Ebbene, dopo aver esaminato 132 scuole di ogni ordine e grado, situate in 12 regioni, per un totale di oltre 41.269 alunni e studenti frequentanti, la conclusione è che i nostri istituti sono mediamente luoghi a medio-alto rischio incidenti. Basta andare a vedere i tantissimi incidenti scolastici del 2007 (103 mila incidenti ad insegnanti e alunni) che si verificano al loro interno.
“Anche quest’anno – ha detto Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva – abbiamo registrato un peggioramento nella situazione delle nostre scuole, soprattutto per quelle situate in zone a elevato rischio sismico: al Governo, agli enti locali e a tutti i cittadini che hanno a cuore l’interesse dei più giovani chiediamo di considerare l’emergenza sicurezza delle scuole come priorità”. Sulla base di questi dati l’Associazione ha chiesto pubblicamente alle massime istituzioni di realizzare una lunga serie di obiettivi: “continuità nei fondi per la messa in sicurezza delle scuole, il completamento rapido della anagrafe dell’edilizia scolastica, percorsi di formazione ed informazione al personale docente e non, interventi immediati per evitare il sovraffollamento delle aule e per garantire l’adeguata assistenza degli studenti disabili nel rispetto di quanto previsto dalla legge”. 
Le conclusioni dell’indagine sono a dir poco sconfortanti: il 66 per cento delle scuole ha avuto un punteggio che va da ‘appena sufficiente’ a ‘pessimo’. Solo una scuola su tre (il 34 per cento) ha ottenuto un giudizio ‘buono’ e ‘discreto’. Ancora più sconfortante è sapere che sei dei sette edifici trovati nelle peggiori condizioni di sicurezza, quindi ad alto rischio incidenti o vulnerabilità, sono scuole dell’infanzia.
Questo dato fa pensare non poco se si considera che circa la metà degli edifici esaminati poggia su  zone a cosiddetto rischio sismico. Significativo anche il fatto che un una scuola su tre sono stati operati atti di vandalismo che hanno lasciato tracce più che visibili.
I luoghi scolastici più malmessi sono le aule (“l’ambiente più sporco” con “il 15 per cento dei banchi danneggiato” a cui vanno aggiunti “crolli di intonaco in un caso su cinque e altri segni di fatiscenza nel 29 per cento dei casi”), i bagni (il 42 per cento dei bagni non ha gli scopini, in uno su due non c’è carta igienica, in due su tre anche il sapone e solo il 34 per cento sono anche per disabili) e le palestre. Queste ultime sono “poche e malmesse: il 39 per cento delle scuole” ne fa a meno, “il 30 per cento presenta segni di fatiscenza o crolli di intonaco, il 29 per cento ha attrezzature sportive danneggiate e in 9 casi su 100 le attrezzature sono inesistenti”.
Anche dal punto di vista della certificazione le cose vanno male: : “una scuola su quattro non ha la piantina con i percorsi di evacuazione e le uscite di emergenza non sempre sono segnalate”; solo il 34 per cento degli istituti esaminati è in possesso del certificato di agibilità statica, della certificazione di agibilità igienico-sanitaria. Per la prevenzione incendi va solo leggermente meglio (37 per cento). Tutti questi motivi bastano per giustificare, per il prossimo 25 novembre, la VI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole italiane?