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Sicurezza stradale, per i giovani numeri preoccupanti

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Prudenza, rispetto delle regole e al bando assunzioni di alcool e droghe. Sono i requisiti che dovrebbe rispettare qualsiasi guidatore. Quelle, del resto, alla base dei tanti progetti che ogni anno vengono avviati nelle scuole per sensibilizzare gli alunni verso la corretta cultura stradale. Sappiamo che, però, la realtà è fatta di continui abusi di queste indicazioni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: incidenti continui, vite spezzate, invalidità permanenti. Ed i giovani sono i primi protagonisti di queste tragiche situazioni.
Per renderci conto della gravità del fenomeno vale la pena soffermarsi sul rapporto Aci-Istat “Incidenti stradali 2010”, pubblicato il 9 novembre. Il rapporto spiega che nel 2010 sono morti in sinistri stradali 4.090 persone: di queste 736, il 18% del totale, due al giorno, riguardano ragazzi tra i 20 e i 29 anni. In assoluto, a perdere la vista sono 3.249 maschi (79,4%) e 841 femmine (20,56%). Ma le età per le quali si registrano frequenze più elevate di incidenti mortali, per entrambi i sessi, sono quelle comprese tra i 20 e i 39 anni, con un picco nella classe di età 20-24 anni. Una prevalenza che vale anche per quanto riguarda i feriti in incidenti stradali.
Tra i morti 2.837 erano conducenti (69,4%), 639 passeggeri (15,6%) e 614 pedoni(15%). Le auto sono la categoria di veicoli maggiormente coinvolta in incidenti stradali: 267.481 in valore assoluto, il 67,8% dei veicoli. Seguono motocicli (52.159; 13,2%), autocarri (27.346; 6,9%) motorini (22.208; 5,6%) e biciclette (15.565; 3.9%).
Se però l’indice di mortalità medio, stabilito sulla base di tutte le tipologie di mezzi di trasporto, per i veicoli è pari a 0,9, per motocicli e biciclette si raddoppia: diventa infatti di 1,8 e 1,7. C’è poi anche un altro dato statistico che deve far riflettere: l’indice di mortalità dei motorini passa da 0,8 a 0,9 ed in deciso aumento è anche l’indice di mortalità delle minicar, che passa dall’1,1 del 2009 all’1,3 del 2010.