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Sindacato, attenti: state perdendo iscritti e presto vi estinguerete!

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Tutti i sindacati, in questa fase storica fatta di crisi economica e di tagli lineari alla spesa, stanno facendo i conti con una sempre crescente e costante diminuzione di deleghe sindacali.
Ma a cosa è dovuta questa diminuzione di iscritti al sindacato nel settore della conoscenza?
L’analisi fatta dai sindacati è carente sotto certi aspetti e si basa rigidamente su una questione di numeri.
Infatti i sindacati, poco propensi a fare una seria analisi, anche autocritica, sostengono che il calo di iscrizioni sia dovuto essenzialmente alla riduzione del numero del personale scolastico, che in questi ultimi anni si è ridotto di circa 150 mila unità.
Il taglio del 15% del personale scolastico, secondo i sindacati, ha determinato inevitabilmente una diminuzione dei tesserati.
La causa quindi, di questo evidente calo di iscritti ai sindacati, sarebbe imputabile, sempre secondo l’opinione dei sindacati, essenzialmente alla mancanza di un adeguato turn over. Ogni anno vanno in pensione un certo numero di iscritti che non vengono bilanciati dallo stesso numero di nuove iscrizioni.
Nella realtà dei fatti, il motivo del calo di iscrizioni al sindacato, è molto più complesso e dipende anche da altri fattori. Innanzi tutto esiste una reale e diffusa disaffezione verso tutte le sigle sindacali, ree, secondo alcuni docenti, di non difendere adeguatamente i diritti dei lavoratori. C’è anche chi definisce i sindacati e i sindacalisti una vera e propria “casta”, alla stessa stregua dei politici e pensa che tra politica e sindacato è stato fatto un inciucio tra nomenclature privilegiate.
Qualcuno si è spinto anche pubblicamente a definire il sindacato scuola una casta che costa, un potere corporativo e conservativo, che si indebita e blocca ogni volontà riformatrice. Ma chi ha definito così negativamente i sindacati della scuola? Questa analisi impietosa, fatta nei confronti dei sindacati storici della nostra scuola, proviene da una zona grigia del sindacato che si è intrufolata nel nostro sistema scolastico dell’autonomia, in questi ultimi 15 anni.
Si tratta dei sindacati gialli dei dirigenti scolastici.
Le associazioni dei dirigenti scolastici, che ritengono superato un certo tipo di sindacato, conservatore e poco riformista, capace soltanto di difendere i privilegi dei propri iscritti, rappresentano un vero e proprio competitor per il sindacato firmatario del contratto scuola.
Molti dirigenti scolastici, ma anche tanti docenti che orbitano intorno alla potentissime dirigenze scolastiche, hanno, in questo ultimo decennio, ritirato la delega ai sindacati tradizionali e si sono iscritti convintamente alle varie associazioni, ormai sindacati a loro volta, dei dirigenti scolastici.
Questo è sotto gli occhi di tutti, ma i sindacati non lo dicono. Del resto è anche comprensibile che ciò avvenga, infatti visto l’enorme potere che gestiscono i dirigenti scolastici, lo scarso appeal sindacale e il ridotto potere contrattuale che essi hanno, in questa fase storica, per garantire i diritti dei lavoratori, è molto più conveniente iscriversi all’associazione del proprio dirigente, per sperare di ottenere la sua benevolenza.
Attenti sindacati che se perdete iscritti, questo non è soltanto dovuto alla politica dei tagli, ma c’è qualcosa di più grosso che si sta muovendo e che sta mutando tutto. Il rischio è che presto ci sarà un altro sistema scolastico, dove i sindacati tradizionali non esisteranno più, perché si saranno estinti per la loro inerzia nel non comprendere la realtà delle cose.