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Sono un docente, precario è solo il mio contratto

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Sono un docente da 4 anni. Per accedere alla professione il Ministero ha valutato tutta la mia documentazione affinché fosse conforme alle specifiche richieste per il posto.

La direttiva Europea 70/99 prevede che i lavoratori che abbiano esercitato per 3 anni un’attività con un contratto a termine vengano stabilizzati con un contratto a tempo indeterminato. Lo Stato italiano ha accolto questa direttiva per i lavoratori privati, migliorandola, imponendo alle aziende l’assunzione a tempo indeterminato dei precari, dopo soli 2 anni di contratto a termine. Per i lavoratori della scuola, la direttiva non è stata recepita, e lo Stato continua ad ABUSARE della contrattazione a termine.

I politici, sono ambigui e quando parlano di stabilizzazione dei precari della scuola utilizzano il termine SANATORIA ben sapendo che i docenti, svolgono il proprio lavoro in modo regolare e conforme alla legge, e che l’unica posizione dubbia e dunque da sanare è quella dello Stato italiano che ogni anno decide di rinnovare i contratti a termine dei docenti con più di 3 anni di servizio.

Per aggirare ed evitare altre procedure di infrazione dall’Europa per abuso di contrattazione a termine, e per cercare di sanare una situazione che vede circa 100.000 docenti con oltre 3 anni di servizio in attività nelle scuole italiane, il Ministero ha bandito un concorso straordinario riservato ai precari. Tralasciando le forme e i tempi di esecuzione discutibili del concorso proviamo a far parlare i numeri, perché i numeri non mentono mai.

Insegno in un Istituto Professionale e ho 9 classi per ognuna delle quali sono previste 2 ore settimanali della materia che insegno. Quindi svolgo regolarmente 18 ore settimanali di didattica per 4 settimane al mese per circa 8 mesi l’anno. Sono 576 ore durante le quali metto a frutto le mie competenze psico-pedagogiche, metodologiche e la conoscenza della disciplina. A queste ore si aggiungono quelle per le attività accessorie, ma fondamentali, come consigli di classe, scrutini, collegio docenti, tenuta dei registri, correzioni dei compiti, etc. per arrivare ad almeno 750 ore complessive annuali durante le quali ogni docente come figura professionale, deve far emergere le proprie competenze sulla materia, la capacità di lavoro in gruppo e con i colleghi/e, le conoscenze della normativa scolastica e una buona attitudine ad una risoluzione efficace dei problemi. Insegnando da oltre 4 anni, ho svolto quindi almeno 3.000 ore in cui avrei potuto essere osservato, valutato ed esaminato.

Nel mio lavoro non ho mai ricevuto un richiamo ufficiale da un dirigente scolastico, né ho mai avuto problemi con un collega o uno studente. Il resto del personale scolastico non ha mai mosso nei miei confronti alcuna critica perché il mio comportamento è sempre stato irreprensibile ed ho rispettato e portato a termine tutti gli adempimenti previsti nell’esercizio delle mie funzioni. Insomma ho fatto il mio dovere.

Ottobre 2020: partecipo allo STRAORDINARIO e NON LO SUPERO; con una prova durata 150 minuti lo Stato butta nella spazzatura oltre 3.000 ore di servizio inappuntabile, 3000 ore in cui ho costruito relazioni di fiducia, 3000 ore in cui ho studiato ed approfondito gli argomenti, 3000 ore in cui ho ascoltato e compreso potenzialità e limiti, 3000 ore in cui mi sono entusiasmato ed affaticato, 3000 ore in cui ho lavorato attivamente per correggere compiti, 3000 ore in cui ho dialogato.

3000 ore ore che segnano il percorso, che piantano un seme, che contribuiscono a rendere possibile un cambiamento in nome della DIGNITÀ e della COERENZA.

Delussu Massimiliano, Gruppo Pre-Cari Group La Spezia