Home Archivio storico 1998-2013 Generico Spending review: anche lo Snals dice no

Spending review: anche lo Snals dice no

CONDIVIDI

Anche lo Snals è contro la spending review relativa alla scuola e ha tutta l’intenzione di mobilitarsi per chiedere ai parlamentari di modificare il decreto in modo sostanziale in fase di conversione in legge, conversione che dovrà essere fatta entro i primi giorni di settembre.
Marco Paolo Nigi, segretario nazionale dello Snals, concede al Governo di aver effettuato “modesti interventi per la modernizzazione del sistema di comunicazione tra scuole, famiglie e studenti, con l’introduzione della pagella informatica, peraltro già prevista da precedenti disposizioni legislative” ma subito dopo sottolinea che “la spending review, nella parte relativa alla scuola, è di una durezza inusitata che colpisce il personale già in difficoltà”
“E’ inaccettabile – sostiene Nigi –
che i docenti non idonei all’insegnamento per motivi di salute e quelli tecnico-pratici vengano trasferiti d’ufficio nei ruoli del personale amministrativo o tecnico escludendo ogni confronto con le organizzazioni sindacali che li rappresentano”.
“Ed è altrettanto inaccettabile 
– aggiunge il segretario nazionale –
che si consenta un’utilizzazione per legge del personale docente a tempo indeterminato in esubero nella propria classe di concorso senza prevedere alcuna forma di tutela sindacale che va espressamente prevista nella legge”.
In piena sintonia con Cgil e Uil che già si erano espressi su questo punto anche lo Snals “ritiene, infine, di difficile comprensione la scelta di ridurre drasticamente il contingente di personale destinato alle scuole italiane all’estero e le risorse per la ricerca che sembra dettata solo dall’obiettivo di fare cassa”.
In conclusione il segretario Nigi annuncia che il suo sindacato si considera impegnato a “sensibilizzare tutte le forze parlamentari perché in sede di conversione in legge vengano abolite o modificate le norme incongrue o inutilmente vessatorie presenti nell’attuale testo del decreto legge”.