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Statuto degli insegnanti: è già polemica in Commissione

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E’ durata esattamente 10 minuti la prima seduta della Commissione Cultura e Istruzione della Camera dedicata all’esame del disegno di legge sullo stato giuridico degli insegnanti.

In apertura di seduta il relatore Paolo Santulli di Forza Italia ha ripercorso brevemente la strada del provvedimento in discussione che deriva dalla unificazione di due diverse proposte di legge, la 4091 che aveva come primo firmatario lo stesso Santulli e la 4095 che era invece firmata dall’on. Angela Napoli (An).

La proposta che ora è all’esame della Commissione prevede alcune importanti novità rispetto ai due disegni di legge precedenti: intanto viene istituita la vicedirigenza e sono definiti in maniera più chiara i diversi livelli in cui si dovrebbe articolare la professione docente nonché le modalità per il passaggio da un livello all’altro; le rappresentanze sindacali unitarie, infine, saranno costituite solamente per il personale non docente in quanto i docenti avranno propri organismi rappresentativi di tipo professionale.
Per la contrattazione nazionale dei docenti, il disegno di legge prevede una specifica area separata.

A ciascun livello di docenza verrà attribuito un diverso trattamento economico: il docente iniziale avrà uno stipendio pari a quello di un impiegato statale di 7° livello, al docente ordinario verrà attribuito l’8° livello e al docente esperto il 9° livello. Il passaggio avverrà mediante concorso interno su contingenti di posti definiti a livello nazionale dai Ministri dell’Istruzione e del Tesoro.

Il provvedimento in discussione si compone complessivamente di 10 articoli, l’ultimo dei quali dà mandato al Ministro di emanare il regolamento attuativo entro 12 mesi dalla approvazione della legge.

A Santulli ha replicato immediatamente Titti De Simone, di Rifondazione Comunista, che ha invitato Santulli e gli altri presentatori della proposta a ritirarla:

"L’intervento prefigurato –
ha detto De Simone – rappresenta una vera e propria pietra tombale sull’unitarietà del sistema scolastico, si pone in diretto e completo contrasto con le richieste e le esigenze del mondo della scuola, ed è fortemente avversato da tutte le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali del settore".