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Stipendi dei docenti da allineare a quelli europei, il ministro Orlando (PD) sta con Letta: servono segnali forti per valorizzare i prof

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Se il Partito Democratico andrà al Governo non si limiterà ad aumentare gli stipendi ai docenti: sono previsti anche altri interventi per valorizzarne il ruolo. A dirlo è stato il ministro del Lavoro Andrea Orlando, capolista alla Camera in Liguria, a margine del dibattito “La scuola al centro – le proposte del Pd“, organizzato a Sanremo presso la Federazione Operaia di via Corradi.

“Non è l’unico intervento”

Quello dell’aumento dei salari, ha dichiarato Orlando, “non è l’unico intervento che va fatto ma è un segnale molto forte del riconoscimento del ruolo degli insegnanti”.

Il ministro ha quindi detto che “abbiamo sperimentato nei mesi della pandemia che cosa significa quando questa grande struttura, questo grande riferimento democratico che è la scuola si interrompe, va in tilt. E più in generale abbiamo sperimentato in questi anni che quando la scuola non funziona crescono le diseguaglianze, crescono gli elementi di marginalità”.

Quel gap da ridurre

” Per questo credo che sia importante la proposta che è stata fatta di arrivare ad allineare le retribuzioni degli insegnanti nell’arco di un tempo congruo a quelle di tutti gli altri colleghi europei”, ha sottolineato Orlando, cosciente che a fine carriera il gap risulta decisamente alto (rispetto ad alcuni Paesi i nostri docenti percepiscono buste paga e poi pensioni quasi dimezzate).

Il titolare del dicastero del Lavoro ha tenuto poi a dire che la “scuola italiana non è arretrata. Penso che la scuola italiana sia una scuola sulla quale si è investito poco, ma non è una scuola più arretrata rispetto agli altri Paesi”.

Certamente, ha ammesso, la scuola italiana “ha un problema di connessione con i percorsi di formazione professionale, con i percorsi tecnici, però non dobbiamo in qualche modo ridurre la considerazione che, invece, la scuola deve avere e l’impegno che nel corso degli anni è stato messo dagli insegnanti”.

Il programma del Pd

Quegli stessi insegnanti, che esercitano una funzione importantissima per la società, e che nei prossimi cinque anni il Pd vorrebbe “premiare”, destinando per i loro stipendi (ha detto nei giorni scorsi il leader dei dem Enrico Letta) che nel 2027 si incrementerebbero di almeno 300 euro netti, aumentando gli importi degli scatti automatici, grazie ad un investimento di almeno 6-8 miliardi di euro.

Tra gli obiettivi che il Partito Democratico si è dato per la scuola, figura anche l’obbligo scolastico da estendere dagli istituti d’Infanzia fino ai 18 anni, il percorso Erasmus gratuito per tutti gli studenti della scuola secondaria superiore, forti investimenti sugli asili nido, anche per favorire l’occupazione femminile.

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