Home Personale Stipendi, ecco quanto guadagnano i docenti. Nel 2019 nessuna riduzione

Stipendi, ecco quanto guadagnano i docenti. Nel 2019 nessuna riduzione

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Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha confermato, nei giorni scorsi, che nella Legge di Bilancio 2019, verranno stanziati 1,7 miliardi di euro all’anno per l’adeguamento degli stipendi dei docenti, risorse per un aumento dello stipendio dell’1,9 percento lordo.

“Il Governo precedente aveva aumentato una certa somma nel contratto. Ma lo aveva fatto solo per un anno che è una cosa abbastanza inusuale”, ha detto il ministro.

Il riferimento di Bussetti è alla formula della perequazione: il precedente Governo ha garantito una parte degli incrementi stipendiali, pari ad 85 euro lordi dopo diversi anni di blocco, solo fino al termine dell’anno corrente.

Paradossalmente, in questo modo i titolari di buste paga più ridotte, dal prossimo mese di gennaio avrebbero rischiato di vedersi ridotto lo stipendio di alcune decine di euro.

Ora, però, con alcune centinaia di milioni di euro, l’attuale esecutivo gialloverde, attraverso la legge di bilancio, ha riparato la “falla”. Ma senza andare oltre.

Ecco quanto guadagnano i docenti in base all’anzianità di servizio e all’ordine scolastico di appartenenza.

Docenti Anzianità di servizio Importo lordo dopo rinnovo del contratto scuola 2016-2018 (dati espressi in euro)
Scuola dell’infanzia e primaria 0-8 19.996,27
9-14 22.198,06
15-20 24.136,06
21-27 26.030,66
28-34 27.888,89
oltre i 35 29.275,99
Scuola secondaria di I grado 0-8 21.693,22
9-14 24.260,75
15-20 26.511,29
21-27 26.949,63
28-34 22.869,87
oltre i 35 32.444,07
Scuola secondaria di II grado 0-8 21.693,22
9-14 24.890,51
15-20 27.319,69
21-27 30.414,95
28-34 32.444,07
oltre i 35 34.052,17

 

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Emissione ed esigibilità

L’emissione e l’esigibilità rappresentano rispettivamente l’inizio e la fine della procedura relativa al pagamento delle competenze.

Più precisamente l’emissione corrisponde alla fase in cui NoiPa raccoglie ed elabora tutte le informazioni utili al pagamento.

Esistono 3 differenti tipi di emissione:

  • Ordinaria: elaborazione stipendio mensile;
  • Urgente: elaborazione arretrati a credito o stipendi relativi a periodi passati;
  • Speciale: elaborazione competenze personale scuola e volontari Vigili del fuoco e altre tipologie particolari di arretrati.

L’esigibilità rappresenta invece la data in cui viene effettuato l’accredito del pagamento presso il proprio istituto di credito.

Si tratta quindi della fase in cui l’importo spettante si rende disponibile al beneficiario.

Le date di esigibilità sono le seguenti.

  • 23 di ogni mese: rata ordinaria;
  • 27 di ogni mese: rata ordinaria comparto Sanità;
  • entro 10 giorni lavorativi dal termine Emissione Urgente e Speciale.

Tutto il personale della scuola e degli altri Enti può scaricare il proprio cedolino sul sito NoiPA 

Visualizzare e stampare il cedolino

Per visualizzare i cedolini dello stipendio è necessario entrare nell’area riservata del portale NoiPA fornendo le proprie credenziali di accesso e, dalla sezione “Documenti disponibili”, cliccare su “Cedolino”.

Entrati nella pagina “Visualizza cedolini”, all’interno della colonna “Azioni” cliccare sul modello mensile d’interesse. Si aprirà una finestra dalla quale sarà possibile visualizzare, stampare o salvare il cedolino sul proprio PC (per es. sul Desktop o su un’apposita cartella predisposta precedentemente).

Per aprire il cedolino, in formato pdf (prima o dopo il salvataggio), è necessario che sul PC sia installato Acrobat Reader. Si ricorda che i cedolini di stipendio sono visibili sul portale in modo graduale e differenziato per provincia/comparto e che la disponibilità degli stessi è comunque assicurata entro il 23 del mese di riferimento.

La tredicesima per il personale della scuola

La tredicesima equivale a un dodicesimo della retribuzione annua lorda. Si tratta di uno stipendio in più nell’ultimo mese dell’anno.

La tredicesima viene però calcolata in base a quanto si è lavorato durante l’anno. Se sono trascorsi 12 mesi di rapporto continuativo, la tredicesima corrisponderà precisamente a uno stipendio in più. Se si è lavorato meno di 12 mesi, bisognerà moltiplicare la retribuzione annua lorda per i mesi in cui si è lavorato, poi dividere il totale per 12.

L’elaborazione per la liquidazione della tredicesima avviene per:

I vigenti: a fine anno (dicembre), con l’emissione dell’ultimo cedolino di stipendio dell’anno.

Personale non più in servizio: nel corso dell’anno, al momento dell’ultima emissione dell’ultimo cedolino di stipendio spettante.

Personale comparto della scuola: limitatamente a contratti a termine e supplenti, a fine anno, tramite un’emissione speciale “tredicesima”.

Cosa accade per gli statali

Il decreto legge 350/2001 che indica le date di pagamento dello stipendio dei dipendenti nel pubblico impiego, infatti, stabilisce che solitamente la retribuzione viene corrisposta il 23esimo giorno del mese, mentre per i docenti delle scuole materne ed elementari arriva con un giorno di anticipo.

Questa regola però vale solamente per undici mensilità dell’anno, a eccezione del mese di dicembre quando sia lo stipendio che la tredicesima arrivano il 14esimo (per gli insegnanti delle materne e delle elementari) il 15esimo (per il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa) e il 16esimo giorno (per il personale docente supplente e il restante personale statale) del mese.

Nel 2018, però, la tredicesima verrà pagata a tutti i dipendenti pubblici il 14 dicembre, un venerdì, visto che il 15esimo e il 16esimo cadono di sabato e di domenica.

Il decreto legge, infatti, stabilisce che qualora il giorno di paga coincida con un festivo o comunque con un giorno non lavorativo, il pagamento debba essere anticipato al primo giorno utile precedente.

Per i pensionati, invece, la tredicesima verrà pagata tra l’1 (per chi ha l’accredito alla Posta) e il 3 dicembre (per chi ha l’accredito alla banca).