Home Attualità Storia veneta: prosegue il progetto targato USR-Regione

Storia veneta: prosegue il progetto targato USR-Regione

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Prende avvio mercoledì 28 il percorso promosso dall’USR Veneto per la messa a punto delle azioni previste da progetto per la promozione di iniziative didattiche sulla storia e cultura veneta.
Sono in programma due conferenze di servizio rivolte ai dirigenti scolastici o ai docenti referenti: la prima si svolgerà appunto il 28 ottobre a Padove, la seconda il 4 novembre a Treviso.

Il catalogo delle “buone pratiche”

A partire dal 4 novembre le scuole potranno anche registrare su un apposito form disponibile nel sito dell’USR i dati relativi alle attività svolte nel precedente anno scolastico.
Sarà così possibile censire e valorizzare le attività presenti nelle scuole del Veneto; i dati raccolti verranno inseriti in un “catalogo di buone pratiche didattiche” che sarà messo a disposizione di tutti gli Istituti.
L’iniziativa si colloca all’interno del protocollo d’intesa sottoscritto nell’ottobre del 2018 fra Regione e Ufficio scolastico regionale finalizzato proprio a valorizzare la conoscenza della cultura e della storia venete da parte degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
“Un aspetto fondamentale di questa collaborazione – si legge nel protocollo – è la destinazione di cinque insegnanti, individuati dall’Ufficio scolastico regionale tramite una procedura di selezione trasparente ed imparziale, ad attività di studio, di ricerca, di documentazione di unità didattiche di apprendimento sulla storia e cultura del Veneto, nonché ad iniziative di formazione di docenti e studenti su richiesta delle scuole”.

La legge regionale

Il progetto fa riferimento a sua volta ad una legge regionale del 2007 per la tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto.
L’iniziativa sta provocando qualche polemica dovuta probabilmente al fatto che viene collegata con il tentativo della Regione veneta di estendere le proprie competenze legislative anche all’ambito dell’istruzione. Ma, per la verità, la possibilità di inserire istanze regionali e territoriali nei piani di studio delle scuole era prevista già dal Regolamento dell’autonomia del 1999 e, da allora, non sono mancate in tutta Italia esperienze in tale direzione.