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Studentessa in carrozzina non trova scuola che la possa accogliere: la denuncia della famiglia

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Scegliere la scuola giusta per i propri figli significa anche considerare diversi fattori importanti e per alcune famiglie l’accessibilità è la priorità. È il caso di una madre veronese, la cui figlia, con disabilità motoria, è stata esclusa da un istituto statale perché la disfunzione non rientra tra i criteri di ammissione.

Secondo quanto riportato dal Corriere, la madre ha affermato: “Non posso iscriverla in scuole private perché il sostegno non sarebbe garantito e dovrei pagarlo di tasca mia. Proprio perché mia figlia non ha equità nel concreto, mi viene spontaneo pensare che debba avere la priorità in una scuola statale, soprattutto in una società che si etichetta come aperta alle diversità”. Le alternative sono poche: molte scuole non sono accessibili, e secondo l’Istat solo il 40% degli edifici scolastici italiani è privo di barriere architettoniche.

Il dirigente dell’istituto della secondaria di primo grado chiarisce che i posti sono stati assegnati in base a criteri predefiniti: precedenza agli alunni già iscritti e sorteggio per gli altri. Nonostante la trasparenza del processo, la famiglia si sente discriminata.

Trovata un’altra scuola comunale, emergono nuove difficoltà: per accedere alla palestra ci sono gradini. “Molte scuole sono vecchie e ristrutturare è complesso” spiega un altro dirigente. L’assessorato all’istruzione, però, assicura il suo impegno: “Abbiamo già abbattuto le barriere nella primaria, e siamo pronti a intervenire anche ora”.