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Studenti, stavolta Napolitano li “bacchetta”: basta dire solo no

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Organizzatevi come studenti e, se mi permettete, organizzatevi non solo per dire dei no e per protestare per come va la scuola e l’università, ma per fare proposte, sollecitare scelte, indicare le necessità vitali per lo sviluppo del Paese“. Stavolta il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non si è limitato a sostenere gli studenti. Li ha voluti anche “bacchettare”, ricordando loro che la politica del diniego a prescindere non porta da nessuna parte. Soprattutto se non è supportata da progetti e valide idee alternative.
L’occasione per fare la precisazione – riferita in primis a quei giovani che approfittano delle manifestazioni per esprimersi in modo violento, come in occasione del corteo autorizzato appena qualche settimana fa a Roma e sfociato in danneggiamenti gratuiti e violentissimi scontri con le forze dell’ordine – Napolitano l’ha avuta rispondendo a chi, tra gli alunni delle scuole, giunti il 21 novembre al Quirinale per la Giornata nazionale dell’albero, gli chiedeva un consiglio su come promuovere il rispetto dell’ambiente.
La giornata quest’anno è stata dedicata alle vittime delle zone alluvionate della Liguria e della Toscana. Dopo l’Inno nazionale, eseguito dall’Orchestra della Scuola media statale “Bonghi” di Napoli e dal coro dell’Istituto “Mater Amabilis” di Casagiove (Caserta), il Capo dello stato, alla presenza del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria del volontario Sandro Usai, vittima dell’alluvione di Monterosso, che è stata ritirata dalla moglie, Elena Gargani.

Un intervento è stato fatto anche dal nuovo ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, secondo il quale è giunto il momento di “avviare una nuova cultura della tutela dell’ambiente. Serve un progetto per il Paese che consenta di cambiare l’approccio a questo tema e poi non devono mancare i progetti“. Per Profumo l’educazione di un paese alla tutela dell’ambiente “deve partire dalla scuola“.