
Ormai gli episodi di violenza nei confronti dei docenti da parte degli studenti sembrano essere all’ordine del giorno.
Pochi giorni fa all’istituto superore Zerboni di Torino, nel corso di una interrogazione orale, uno studente minorenne ha colpito l’insegnante con uno schiaffo, mentre un altro lo ha minacciato verbalmente. Nello stesso momento, un terzo alunno avrebbe provocato un principio di incendio all’interno dell’istituto utilizzando una bomboletta spray e un accendino.
Secondo quanto denuncia il CNDDU (Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani) non si tratta di un caso isolato in quanto lo stesso docente era stato aggredito già alcune settimane fa da un altro studente.
“È evidente – afferma il CNDDU – che siamo di fronte a un fenomeno che non può più essere ignorato o minimizzato, ma che necessita di un intervento urgente, concreto e sistemico.”
Il Coordinamento sottolinea che simili atti di violenza compromettono il diritto allo studio, la sicurezza del personale scolastico, e minano le fondamenta democratiche della scuola. Ricorda inoltre che si tratta di reati perseguibili penalmente, e chiede che vengano applicate con rigore le norme già previste dal codice penale e dalle linee guida ministeriali, a tutela degli operatori scolastici, considerati pubblici ufficiali a tutti gli effetti.
Il CNDDU invita le istituzioni, a partire dal Ministero dell’Istruzione, ad attivarsi per garantire condizioni reali di sicurezza e serenità all’interno delle scuole. L’associazione chiede inoltre l’avvio di un confronto nazionale serio e approfondito sul tema della violenza scolastica, coinvolgendo docenti, dirigenti, sindacati, famiglie e studenti.
“Non può esserci educazione senza rispetto, né scuola senza sicurezza”, si legge nella nota diffusa dal Coordinamento, che rinnova la propria solidarietà al docente aggredito e a tutto il personale dell’Istituto “Romolo Zerboni”, assicurando l’impegno affinché episodi di questo tipo non restino impuniti né vengano dimenticati.
Intanto le nuove disposizioni in materia di sospensione dalle lezioni, annunciate dal Ministro Valditara più di un anno e mezzo fa, non sono ancora applicabili perchè solo pochi giorni fa il Consiglio dei Ministri ha adottato, in via preliminare le necessarie modifiche allo Statuto degli studenti e delle studentesse. Il provvedimento, però, deve ancora essere esaminato dal Consiglio di Stato e solo successivamente potrà concretamente essere applicato.
Anche perché mancano ancora alcune disposizioni “di contorno” come, per esempio l’elenco delle strutture convenzionate in grado di accogliere gli studenti sospesi dalle lezioni per attività di “cittadinanza solidale”.