Home Personale Sul Bonus docenti c’è ancora troppo disorientamento

Sul Bonus docenti c’è ancora troppo disorientamento

CONDIVIDI

Come è ormai noto, i docenti di ruolo, compresi quelli entrati con la fase C, hanno ricevuto un bonus di 500 euro da spendere entro il 31 agosto 2016.

Per essere precisi si tratta della Carta elettronica  per l’aggiornamento  e  la  formazione  del  docente   di   ruolo   delle istituzioni  scolastiche  di  ogni  ordine   e   grado  prevista dal comma 121 della legge 107/2015. In tale comma è specificato che tale bonus di 500 euro, che per quest’anno scolastico è stato versato nel conto corrente dei docenti di ruolo, può essere utilizzato per l’acquisto di libri e di testi,  anche  in formato digitale,  di  pubblicazioni  e  di  riviste  comunque  utili all’aggiornamento  professionale,  per  l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di  aggiornamento  e di qualificazione delle  competenze  professionali,  svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione,  dell’università  e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post  lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per  iniziative coerenti con le attività  individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole.

 

{loadposition bonus_1}

 

Nonostante il comma 121, restano tanti dubbi al riguardo dell’utilizzo di questo bonus e c’è ancora troppo disorientamento. Infatti ci risulta che le segretarie scolastiche agiscono in modo difforme da scuola e scuola.
In alcune scuole i docenti che hanno acquistato un abbonamento teatrale hanno, senza problemi consegnato la ricevuta dell’abbonamento, mentre in un’altra scuola la dirigente scolastica non ha accettato la spesa fatta per la rappresentazione teatrale in quanto non attinente al programma scolastico.
In una scuola un docente di matematica che ha acquistato una calcolatrice programmabile da 200 euro ha trovato la segreteria non in grado di dire se la calcolatrice acquistata era strumento acquistabile e da rendicontare. Docenti di educazione musicale, che hanno acquistato dei Cd di musica classica, in alcune scuole hanno potuto rendicontare e in altre invece no.
Un docente di fisica che ha acquistato strumenti di laboratorio per fare in classe alcune brevi esperienze e un professore di scienze motorie che ha acquistato della pesistica per utilizzarla in palestra si sono visti respingere la richiesta di rendicontazione.
In buona sostanza eccetto l’acquisto di PC e tablet e i master universitari, per il resto sembra che ci sia ancora troppa incertezza e disorientamento.

 

{loadposition facebook}