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Sul Kilimangiaro due ragazzi palestinesi mutilati

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Yasmeen Al Najjar (17 anni) e Mutasem Abu Karsh (16 anni), coadiuvati da un team di 12 esperti alpinisti, guidati dalla palestinese Suzanne Al Houby – prima donna araba a scalare il monte Everest nel 2011 e che risiede negli Emirati – hanno raggiunto la vetta con l’obiettivo di portare l’attenzione dei media internazionali sulle giovani vittime del guerra civile in Siria.

”Non ho mai visto due adolescenti così coraggiosi: speriamo che la loro scalata possa ispirare altri ragazzi in Medio Oriente a realizzare i loro sogni e a superare le difficoltà politiche ed economiche che stanno vivendo”, ha detto all’ANSA Steve Sosebee, il direttore del ‘Palestinian Children’s Relief Found’ (Pcrf), organizzazione americano-palestinese che ha patrocinato l’iniziativa denominata ‘Climb of Hope’: la Scalata della Speranza. Yasmeen – ha raccontato Sosebee – all’eta’ di tre anni fu investita da un veicolo dell’esercito israeliano in un incidente di fronte a casa sua, a Burin, in Cisgiordania costringendo i medici ad amputarle la gamba sopra il ginocchio.

Mutasem – secondo la ricostruzione dell’ong Usa – perse invece la gamba sinistra a 9 anni quando fu colpita dell’esplosione di un proiettile di artiglieria israeliano a Gaza.

I due giovani scalatori sono stati ricevuti nei giorni scorsi al palazzo presidenziale della Muqata, a Ramallah, dal presidente dell’Autorità palestinese (Anp) Abu Mazen (Mahmud Abbas) che si è congratulato per la loro impresa e li ha insigniti di una speciale onorificenza. La campagna promossa dal Pcrf ha già raccolto più di centomila dollari e sta coinvolgendo team di chirurghi da tutto il mondo che mettono a disposizione le loro competenze mediche in zone dove manca l’accesso a interventi sanitari di alto livello. A questo riguardo, Sosebee ha annunciato che un gruppo di medici italiani di Massa Carrara, guidato dal dottore Vincenzo Luisi, sara’ nei prossimi giorni nella Striscia di Gaza per eseguire alcune operazioni a cuore aperto.(ANSA).