Home Generale Tecniche di Project design per la ‘Buona Scuola’. Convegno a Milano

Tecniche di Project design per la ‘Buona Scuola’. Convegno a Milano

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Ai cambiamenti organizzativi, gestionali e didattici della scuola Pubblica paritaria, la F.I.D.A.E. Lombardia ha risposto, avviando “tavoli di idee e buone pratiche didattiche ed educative” ricco di strumenti efficaci ed efficienti, in grado di rispondere al cambiamento, in maniera esaustiva ed operativa.

La parola “cambiamento” è conduttore di emozioni contrastanti come paura ma anche curiosità, poiché altera un equilibrio a cui ormai siamo abituati: è un po’ come dire: “…so quello che devo fare, so dove andare.. mi è tutto abbastanza chiaro!”

Con l’ingresso della “Buona Scuola” il sistema dell’istruzione Pubblico e Paritario è stato chiamato a ridefinire il sistema organizzativo e didattico e rispondere al cambiamento, attraverso nuovi strumenti e nuove competenze. Anche la Comunità Europea ci invita a sviluppare nelle nostre scuole, una didattica innovativa e inclusiva, supportando gli insegnanti alla formazione, attraverso l’adesione a programmi comunitari finanziati.

Alla luce di tutto questo, la F.I.D.A.E. Lombardia ha ideato un Piano formativo in grado di rispondere alle novità introdotte dalla Buona Scuola con programmi mirati alle necessità e richieste, dei nostri iscritti. Rivolgendoci ai nostri stakeholder della scuola, abbiamo progettato un’offerta formativa capace di sviluppare le competenze “hard” e “skills” di un <project manager>, che di seguito chiameremo “soft“.

In ambito scolastico le “soft hard” sono le competenze tecniche, legate alla capacità del sapere e del saper fare, mentre le “soft skills” sono le competenze trasversali, proprie della persona, legate al saper essere: “le soft hard di un insegnante sono le sue materie di insegnamento, mentre il saper insegnare fa parte delle soft skills”.

Nelle parole della nostra Presidente – Suor Anna Monia Alfieri – nella rivista NO PROFIT PAPER -AREA SCUOLA: «…la scuola pubblica paritaria ha … il compito di approntare un modus educandi che la legittimi socialmente (anche) per i risultati che ottiene con una sua originale offerta formativa. La quale si caratterizzi, oltre che per un’organizzazione efficiente, per un corpo docenti qualificato, per un coinvolgimento significativo dei genitori e delle famiglie, e per una qualità educante che introduca nell’ordinaria pedagogia didattica e formativa la capacità di insegnare ad imparare, di aiutare i ragazzi a conoscere la conoscenza, di aiutarli a maturare un sano discernimento della complessità (e del fascino) della vita che li circonda, di sviluppare un concreto orientamento a coltivare il rapporto con l’altro, indipendentemente da ogni riferimento alla lingua, al colore della pelle, alla religione che professa, alla razza di provenienza ».

Il corso è tenuto da un esperto in Progettazione Comunitaria e mira a trasferire le tecniche di project design per la buona scuola avendo come riferimento il Piano di Miglioramento che le scuole hanno progettato e inviato al MIUR. Il corso offre, altresì l’opportunità, ai partecipanti, di mettere a fuoco le criticità e apportare migliorie al piano già predisposto, ma soggetto a modifica nel mese di settembre, per favorirne una maggiore chiarezza e operatività.

Per poter realizzare un progetto di successo è necessario accrescere negli stakeholder – che sono i gestori della scuola-, le hard skills: ovvero le competenze tecniche per poter lavorare alla stesura, alla gestione, al monitoraggio e alla valutazione di proposte progettuali efficaci ed esaustive.

L’idea è quella di promuovere e favorire, attraverso il corso, un approccio pragmatico alla progettazione, che di riflesso abbia una ricaduta positiva e di miglioramento nella scuola, sia nell’area educativa-didattica che organizzativa e gestionale: una buona scuola, infatti, deve sviluppare nuove strategie di risposta ai cambiamenti, migliorando le sue attività progettuali e di riflesso, i traguardi.

Nello specifico, il corso utilizza come quadro di riferimento il PdM e presenta in maniera semplice ed esaustiva come rendere operativi gli strumenti del design management ovvero come costruire l’Albero delle Opportunità e dei Problemi, il diagramma di Gantt e di Pert, come fare l’Analisi SWAT per garantire la qualità della progettazione e la gestione.

Il Workshop – lo ricordiamo – si svolgerà Sabato 30 Aprile 2016, a partire dalle 09.30 presso Istituto Marcelline, a MILANO in P.zza Tommaseo,1.

Saluta e apre i lavori suor Anna Monia AlfieriPresidente della F.I.D.A.E. Lombardiasegue l’intervento del relatore, il Dr. Federico RappelliSenior Researcher e Project Manager presso EUPOLIS Lombardia, coordina il corso la Dr.ssa Nicoletta Fantini Consigliere Regionale FIDAE Lombardia-.