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Telecamere per sorvegliare i prof bulli?

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Secondo una ricerca del OFCS sarebbero sempre più frequenti i comportarsi da bulli dei prof nelle aule e le telecamere potrebbero diventare l’unico deterrente in grado di fermarli.

L’Osservatorio Nazionale Adolescenza ha rilevato casi crescenti di studenti costretti a cambiare scuola per le violenze, anche fisiche, subite da insegnanti, tanto che il Miur sembrerebbe intenzionato ad applicare criteri psicologici per la selezione del personale.

 

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La ricerca avrebbe evidenziato molte criticità come quelle che vedrebbe gli insegnanti adottare comportamenti simili ai bulli. L’Osservatorio Nazionale Adolescenza ha pubblicato uno studio su un campione di 8 mila adolescenti tra i 14 e i 19 anni, di cui il 20% ha confermato di aver subito maltrattamenti dai docenti.

Le violenze, scrive forexinfo.it, sarebbero state fisiche, ad esempio schiaffi o strattoni, altre psicologiche come offese e insulti denigratori. Il paragone con i bulli non è così forzato, visto che le violenze subite dai bambini e adolescenti sarebbero state tali da comportare l’abbandono della scuola.

Gli insegnanti, tuttavia, possono godere di un muro di omertà ancora più forte, in quanto la posizione di docente permette più facilmente di farla franca. Tuttavia, non si tratta solo di comportamenti in malafede sottolinea la ricerca, poiché spesso essi sono conseguenza del burnout degli insegnanti.

I docenti diventano bulli, scrive sempre forexinfo.it, perché su di loro agisce il burnout, che deteriora la capacità di impegno, adattamento e l’impulso positivo dell’emotività.

La soluzione per i docenti bulli potrebbe essere l’uso di telecamere nelle aule, così da scoraggiare gli insegnanti in malafede a compiere i maltrattamenti. Tuttavia, sia il MIUR che il comparto docenti non sembra voler permettere una simile deterrente.

Decisamente più attuabili sarebbero delle visite psicoattitudinali periodiche e una migliore selezione del personale dal punto di vista dell’integrità psicologica e della competenza umana. Il controllo degli insegnanti dovrà essere più efficace ed il MIUR dovrà imporre delle valutazioni cicliche, così da prevenire i maltrattamenti.