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Titoli di studio: diplomati e laureati ormai i più richiesti

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Le imprese cercano sempre di più laureati, in particolare economisti e ingegneri, e diplomati, soprattutto ragionieri. Sono questi i dati più importanti espressi dall’indagine Excelsior 2008 sui fabbisogni di professionalità, promossa (attraverso questionari sottoposti alle imprese per via telefonica e diretta) da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del lavoro e l’Unione europea.
Quel che emerge è che ormai coloro che lavorano dopo aver centrato la maturità e terminato gli studi accademici costituiscono il 51,1% degli occupati: è la prima volta che ciò avviene, che coloro che hanno un titolo di studio medio-alto sono di più rispetto a chi si è fermato alla licenza media o a un attestato di qualifica.
Complessivamente, su un totale di 827.890 assunzioni programmate entro la fine dell’anno oltre 423 mila saranno le assunzioni riservate a laureati o diplomati: l’incremento è di ben sette punti percentuali rispetto allo scorso anno (che con il 43,9% già fece registrare un gran balzo in avanti rispetto al passato).
I diplomati costituiscono di gran lunga la fetta più maggiore interesse: il 40,5% della domanda di lavoro complessiva (circa 6 punti in più dell’anno precedente). “La richiesta di diplomati – si legge nel rapporto finale – è aumentata di circa 42 mila unità rispetto allo scorso anno, per un totale di 335.280 assunzioni previste nel 2008” (a fronte delle 293.050 del 2007 facendo registrare un incremento di circa 42 mila unità). I più gettonati rimangono i titoli con indirizzo amministrativo e commerciale (111.900 di assunzioni entro la fine del 2008), che stacca di molto i diplomati in indirizzo meccanico (33.840) ed in quello turistico-alberghiero (21.620). Anche l’indirizzo elettrotecnico continua ad avere il appeal lavorativo, con oltre 15 mila assunti.  
Seppure con incrementi minori, anche la domanda di laureati continua a lievitare, tanto che entro la fine di dicembre saranno ben 88 mila i laureati assunti: il 10,6% del totale delle assunzioni contro il 9,0% dello scorso anno. L’indagine Excelsior 2008 conferma la tendenza da parte di aziende e datori di lavori di prediligere chi ha conseguito una laurea “specialistica” rispetto agli studenti che si sono accontentati della cosiddetta “breve”.
Il corso di studi universitari che sembra garantire maggiori possibilità di impiego, anche nel breve periodo, risulta quello ad “indirizzo economico”: in base allo studio di Unioncamere e Ministero del lavoro saranno ben 26.110 i laureati in materie economiche assorbiti dal mercato del lavoro entro l’anno. Al secondo posto si piazzeranno gli specializzati in ingegneria elettronica e dell’informazione (10.500 assunti), e poi quelli in ingegneria industriale (9.220) nel settore sanitario e paramedico (7.290). A seguire quelli in possesso di lauree con indirizzo insegnamento e formazione (5.840), chi ha conseguito un titolo accademico di tipo chimico-farmaceutico (4.900).
In generale cresce la domanda di dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici (172mila le assunzioni previste). “Questo gruppo – si legge sempre nel rapporto – rappresenta il 20,8% delle entrate (due punti e mezzo in più rispetto al 2007). Si tratta di personale quasi esclusivamente laureato o diplomato, che viene assunto nella maggioranza dei casi con contratto a tempo indeterminato (59,7% del totale, quota più elevata rispetto al 57,5% del 2007)”.
In aumento anche la richiesta di operai specializzati. Stabili, invece, i conduttori di impianti e macchinari, fissi e mobili. “In diminuzione, invece, – spiegano sempre i curatori dello studio – la richiesta di personale non qualificato: 103.730 richieste nel 2008 contro le 115.420 del 2007. In termini percentuali la quota sul totale delle assunzioni è passata dal 13,7% del 2007 al 12,5% per l’anno in corso”.
L’indagine ha confermato, infine, le ormai note disuguaglianze lavorative a livello territoriale: al Nord-Ovest i laureati e diplomati rappresentano ormai 56% dai lavoratori assunti (anche se solo il 14% al termine di studi universitari). Al Sud la quota di impiegati con titoli medi-alti scende al 45,2% (appena il 7,3% i laureati). Più a macchia di leopardo, invece, le disuguaglianze a livello provinciale: se i laureati hanno più possibilità di trovare lavoro al Centro-Nord (Milano, Torino, Trieste, Reggio Emilia e Roma), i diplomati sono in prevalenza ricercati a Catania, Venezia, Varese, Lodi e Reggio Calabria. 
Sui dati più rilevanti dello studio Excelsior 2008 il 15 e 16 settembre verrà svolto un convegno a Roma.