Home Precari Titoli falsi per scalare le graduatorie a scuola: a giudizio 32 insegnanti

Titoli falsi per scalare le graduatorie a scuola: a giudizio 32 insegnanti

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Si è aperte la fase processuale per 32 irpini coinvolti in una maxi inchiesta che conta ben 373 imputati, per i quali si dovrà  decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio firmata dalla Procura della Repubblica di Vallo Della Lucania.


Gli inquirenti contestano ai 373 imputati i reati corruzione in concorso, falso ideologico, truffa aggravata ai danni dello Stato e tentata truffa per una serie infinita di titoli falsi utilizzati per scalare le graduatorie per l’insegnamento e riuscire ad ottenere altri incarichi nella pubblica istruzione.

La notizia sul Mattino di Napoli, secondo cui gli imputati sarebbero beneficiari dei presunti falsi diplomi rilasciati dalla fondazione Passarelli per periodi relativi al 1997 e nel periodo 2014. Le indagini, portate a termine dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, erano partite dopo una segnalazione dell’Ufficio Scolastico regionale, insospettito dal fatto che per l’assunzione in ruolo nel 2018, numerosi docenti avevano scelto di presentare titoli di studio molto datati, soprattutto mai presentati in nessuna procedura concorsuale precedente.

Da qui la scoperta di oltre 400 diplomi considerati falsi dalla pubblica accusa e sequestrati presso la Fondazione “Passarelli” di San Marco di Castellabate.

Inoltre nella richiesta di rinvio a giudizio vengono contestati 778 capi di imputazione, mentre gli indagati da 554, dopo ulteriori indagini, approfondimenti e riscontri, si sono ridotti a 373 persone. 

Ma si sarebbe pure riscontrato un danno per la pubblica amministrazione di circa 7 milioni e 500mila euro relativi ai contributi non dovuti e versati a loro favore. Nel mirino degli inquirenti sono finiti i diplomi di specializzazione polivalente, il diploma magistrale, il diploma di operatore dei servizi sociali e del settore ristorazione cucina o sala e bar. Tutti utilizzati ad avviso della Procura e carabinieri di Vallo della Lucania – per ottenere incarichi da insegnanti, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici.

Gli imputati arrivano da tutta la Campania, ma anche da altre città italiane, tra cui Empoli, Bollate, Como, Firenze, Bronte, Locri, Minturno, Ivrea, Udine, Oristano.