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Toscana, carta per i trans, piccolo atto di civiltà verso soggetti deboli

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Firenze – “Ho letto con stupore le critiche all’iniziativa della carta prepagata per avviare al lavoro transessuali e transgender approvata dalla giunta regionale. Si parla addirittura di follia e di volontà elettoralistiche. Mi sembra che i toni siano andati molto al di là del prevedibile. Si tratta, infatti, di un piccolo atto di civiltà finalizzato all’inclusione sociale di soggetti deboli, troppo spesso emarginati dalla vita lavorativa e sociale proprio in virtù della loro identità”.
Così l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro risponde, con una lettera aperta – che vuole sottolineare la necessità, di fronte al dramma umano personale di questi cittadini e cittadine, di smorzare i toni e non alimentare ulteriori polemiche – alle dure parole espresse sul provvedimento da due consiglieri di opposizione.
“Anche nella mia esperienza di sindaco – prosegue l’assessore – ho avuto occasione di incontrare cittadini che avevano cambiato sesso e che ponevano con forza il tema del lavoro, sia per evitare di finire sulla strada, sia per garantirsi una dignitosa esistenza. Si trattava e si tratta di persone che hanno vissuto gravi sofferenze di natura psicologica e fisica, e che solo nel passaggio all’altro sesso sono riuscite, sia pure con fatica, a ritrovare un equilibrio. Si è trattato di scelte spesso tormentate, difficili, sicuramente esposte al rischio costante di emarginazione e a giudizi moralistici negativi da parte della collettività. Ma per queste persone si è trattato di scelte obbligate, necessarie per poter vivere una vita normale. Quello che, in quei casi come in molti altri, emergeva ed emerge con forza, è la difficoltà di farsi accettare nella nuova situazione personale all’interno del mondo del lavoro, lavoro spesso perduto anche a seguito della lunga trafila di cure sanitarie legata alla dolorosa fase di “transito”. Nei confronti di questi cittadini vi era una oggettiva difficoltà ad intervenire con strumenti tradizionali. Per questo l’idea della carta, che ci dà un’occasione in più di qualificare e offrire a questi cittadini capacità professionali da spendere sul mercato del lavoro”.
Il contributo è piccolo, spiega ancora l’assessore, 150 mila euro nel contesto più generale del Fondo sociale europeo che prevede azioni per complessivi 697 milioni di euro. Non solo. Questa iniziativa si realizza in un momento in cui la Regione sta investendo fortemente nel campo dell’occupazione. E’ di pochi giorni fa il bando per 1 milione e 700 mila euro a favore di donne disoccupate fra i 35 e i 45 anni e per il consolidamento dei lavoratori precari, ai quali si aggiungono 1 milione di contributi per i lavoratori atipici, più altri interventi concordati con le Province. “Come si vede non solo non si è tolto a nessuno, ma anzi abbiamo aggiunto opportunità a chi non ne aveva, in linea con quanto prescritto dal Fondo sociale europeo che prevede azioni a favore di soggetti svantaggiati. E’ di questo che stiamo parlando. Per questo mi auguro che davvero si possa tornare ad affrontare queste cose con la necessaria pacatezza, tenendo conto che siamo di fronte a cittadine e cittadini che hanno fatto una scelta esistenziale difficile non certo per divertimento, ma per poter essere se stessi”.