Home Mobilità Trasferimenti, monta la protesta: a Napoli occupato l’Ufficio scolastico

Trasferimenti, monta la protesta: a Napoli occupato l’Ufficio scolastico

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Non si placano le proteste contro i trasferimenti avvenuti nei giorni scorsi sugli ambiti per quel che riguarda la scuola del primo ciclo.

A differenza dei sindacati maggiori, però, quelli di base non si scagliano contro i possibili errori dell’algoritmo del Miur, me ne fanno una questione politica.

Un gruppo di maestri napoletani, la mattina del 1° agosto riferisce di aver occupato l’Ufficio scolastico della provincia di Napoli.

“Come avevamo denunciato da tempo – riferisce l’USB P.I. Scuola – , la mobilità si sta traducendo in un esodo di massa dei docenti del Sud verso il Nord. I posti di lavoro nella scuola nel Sud-Italia sono stati tagliati all’inverosimile e, con un organico bloccato dai tempi della Gelmini, ogni posto in più al Nord (dove il numero di alunni ancora sale), implica un posto in meno al Sud. Purtroppo da questi numeri pare non esserci scampo, se non con una completa inversione di tendenza della linea politica, con un reale incremento degli investimenti e non con operazioni di facciata e di marketing, che nascondono tagli ulteriori e ideologie autoritarie”.

All’USB scuola definiscono poi i dati dei trasferimenti delle sole scuole dell’infanzia e primaria “inquietanti”, perchè “migliaia e migliaia di persone che dovranno spostarsi anche a mille chilometri a casa. Se poi consideriamo che i docenti, di ogni ordine e grado, sono soprattutto donne tra i 40 e i 50 anni, ci rendiamo conto che quest’esodo determina in molti casi una frantumazione delle famiglie, o, nell’ipotesi migliore, il loro spostamento al Nord. Non crediamo sia necessario sottolineare quali costi questo potrebbe avere per una categoria, quella dei docenti, tra le meno pagate d’Europa, con un contratto bloccato dal 2009”.

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, invece, torna sui possibili errori prodotti nei movimenti della primaria su ambiti: “se si continuerà – dice – ad operare senza curarsi di comunicare tutte le possibili precedenze, gli uffici scolastici regionali e le sedi degli ambiti territoriali saranno invase, in pieno agosto, da un alto numero di docenti. I quali, ricorsi alla mano, ingolferanno gli uffici periferici del Miur, rendendo ancora più complesso e difficile l’inizio del nuovo anno scolastico. Già messo a dura prova da altre emergenze, come l’incremento delle reggenze, la riduzione degli istituti e l’aumento delle classi pollaio, l’alto numero di supplenze annuali da conferire a lezioni iniziate, l’assegnazione del 30% di docenti di sostegno precari”.

Romano Pesavento, presidente Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, manifesta invece “solidarietà con i docenti in questione e preoccupazione per l’esito conclusivo della Mobilità 2016/2017. Migliaia di insegnanti dovranno abbandonare il proprio nucleo familiare. Tutto ciò certo non favorisce l’esercizio sereno delle proprie competenze professionali. Ci si augura che il Governo e la classe politica prendano in seria considerazione le problematiche connesse ad un simile stato di cose.   

Il Coordinamento, inoltre sostiene che “in relazione alla classe di concorso A046, ex A019 – discipline giuridiche ed economiche – il numero degli esuberi potrebbe essere completamente assorbito, determinando anche una riduzione dell’esodo di insegnanti dal Sud verso il Nord, attraverso l’utilizzazione, come organico di potenziamento, di tale personale nella scuola secondaria di primo grado, dando seguito all’O.d.G. Lavagno, allegato alla Buona Scuola, accolto come raccomandazione dal Governo, e incentrato sulle professionalità dei docenti della A019”.

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